Cronaca

Piglio, la chiesa dimenticata

AAA cercasi contributi per la chiesa di S. Rocco-Madonna della Valle.

Questa storica chiesetta, salita alla ribalta 36 anni fa (26 Dicembre 1984) per il ritrovamento di un affresco di scuola giottesca riproducente la Madonna delle Rose in trono attorniata dal Beato Andrea Conti, da San Giovanni Battista, da San Leonardo e da Sant’Antonio Abate, è l’unico luogo sacro nella Regione a possedere due affreschi di Madonne  uno del ‘300 e l’altro del ‘500.
Purtroppo questo ultimo affresco, riproducente la Madonna della Valle, nella sua totalità deve essere ancora liberato dalla tinta sovrastante; ma nella parte visibile al momento si scorgono la Madonna con il Bambino in braccio e, più in basso, San Giovannino che porge al piccolo Gesù una croce.
Questo affresco rischia di veder rovinata la sua fragile struttura se non si interviene immediatamente con una urgente opera di restauro, come è stato fatto per l’affresco trecentesco sotto la direzione del dott. Franco Rossi della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Monumentali del Lazio nel 1991.
Al di là degli affreschi già riscoperti dal sottoscritto (e in attesa di liberare le opere che si trovano ancora occultate sotto le tinture delle altre pareti), la chiesa di San Rocco può offrire altre interessanti attrattive agli appassionati di arte, siano essi anche fedeli o meno.
Appena entrati, sulla prima parete di sinistra si può facilmente notare la “croce patente”, con la quale il papa Leone XIII concesse per sette anni, dal 1826 al 1833, la possibilità di ottenere l’indulgenza plenaria a tutti coloro che si fossero recati ad adorare la Madonna della Valle. Sulla prima parete di destra, subito dopo la splendida colonna romana che sorregge l’acquasantiera, si può notare il disegno dell’aquila, da sempre simbolo di Piglio.
La chiesa di San Rocco è un patrimonio non solo di Piglio, ma di tutta l’arte italiana. E’ perciò fondamentale mettere in atto tutte le opere necessarie affinché essa venga preservata dall’usura del tempo per gli anni a venire.
A partire dal 1984, e nonostante alcune spiacevoli incomprensioni con le passate amministrazioni locali, la Soprintendenza ai beni culturali del Lazio aveva speso oltre 300 milioni delle vecchie lire per il rifacimento del tetto e il rafforzamento delle pareti. Il mio augurio è che nel minor tempo possibile questa inestimabile testimonianza dell’arte tardomedievale possa recuperare il proprio massimo splendore.
Al fine di non vanificare le spese finora sostenute,  da queste colonne si fa appello alla sensibilità del Ministro ai Beni Culturali on. Franceschini, della Regione Lazio on. Zingaretti e della Soprintendenza ai Beni Monumentali, Architettonici e Artistici del Lazio a voler provvedere affinchè, almeno nel prossimo esercizio finanziario, siano stanziate le somme necessarie al completamento delle opere intraprese, in modo da difendere un patrimonio artistico, così prezioso, che non deve essere distrutto per l’incuria di tutti. Per la cronaca il Comune di Piglio nel 2016 grazie all’on. Renzi aveva ottenuto, da parte della Regione Lazio, un finanziamento pari a 100.000 euro per la manutenzione straordinaria della chiesa di san Rocco-Madonna della Valle, finanziamento congelato dal terremoto di Amatrice. Giorgio Alessandro Pacetti
Redazione

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