Dopo l’annuncio degli Stati Uniti di ritirare 11.900 soldati dalla Germania e ridistribuirne la metà in Italia
e in Belgio, l’Italia vedrà aumentato il contingente di truppe statunitensi di circa 5600 unità, compreso uno
squadrone di caccia. Il resto tornerà negli Stati Uniti. Trump ha spiegato che la sua mossa è intesa come
una risposta al castigo.
Al 30 settembre 2019 erano dislocati in Italia 12902 militari statunitensi, secondo il Data Center
americano per la Difesa. Come è noto, qualche mese fa stava per iniziare la missione Defender Europe 20
con lo sbarco di 20mila soldati americani sul territorio europeo: niente Italia però in quanto le zone
interessate erano principalmente quelle del Nord Europa, compresa la Germania. Tuttavia, lo scoppio
della pandemia da Covid-19 ha ridotto la portata di questa missione con molti militari che sono rimasti
negli Usa.
Nonostante ciò il piano di riposizionamento delle forze statunitensi in Europa va avanti e questa volta
interessa anche il nostro paese. Ai 13mila militari Usa si aggiungeranno altre 5600 unità, compreso uno
squadrone di caccia, come dichiarato dal segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Mark Esper, superando
così i 18mila militari Usa in Italia, (8 mila in più di quelli in Afghanistan).
Le operazioni per il trasferimento dovrebbero essere completate rapidamente: nel dettaglio, il 480° stormo
dell’aeronautica militare statunitense dovrebbe lasciare la base di Spangdahlem, in Germania, per poi
trasferirsi in Italia, precisamente ad Aviano, nel Friuli Venezia Giulia. Il 480° stormo opera per missioni
di supremazia aerea e per la difesa dello spazio aereo tramite l’utilizzo di caccia multiruolo F-16 Fighting
Falcon.
Secondo le ultime indiscrezioni due sono i motivi alla base di questa decisione: da una parte la necessità
di rafforzare il fianco sud orientale, dall’altra quella di castigare Berlino per non aver raggiunto gli
obiettivi della Nato sulla spesa per la difesa. Come la Germania, l’Italia è tra quei paesi della Nato che non
contribuiscono per la loro difesa con il 2% del loro Pil. Tuttavia, negli ultimi anni la Germania ha
registrato un enorme surplus commerciale con gli Stati Uniti, trascinando solo Cina e Giappone.
Ad annunciarlo lo stesso Donald Trump, con un tweet con cui si lamenta delle mancate risorse stanziate
dalla Germania per la Nato, ricordando di come però questi ogni anno paghino miliardi di dollari alla
Russia per l’acquisto di energia. “Perché allora noi dovremo proteggere la Germania dalla Russia?” si
chiede il Presidente degli Stati Uniti, autorizzando lo spostamento di una parte delle truppe.
Alla base della rimodulazione, c’è l’esigenza di adattarsi al nuovo confronto tra grandi potenze, almeno a
sentire le dichiarazioni dei vertici militari. Il riposizionamento, ha detto Esper, permetterà agli Stati Uniti
di avere “una presenza più robusta” in aree come il Mar Nero, “dandoci più flessibilità” nell’azione di
deterrenza e difesa. “Stiamo indirizzando le nostre per esercitare deterrenza sul comportamento
aggressivo di Russia e Cina e per contrastare la loro influenza malevola”, ha chiarito il generale Hyten, in
linea con le linee-guida della National Defense Strategy che ha rimesso al primo posto delle sfide la
competizione con Mosca e Pechino. “Vigilare sul confronto tra grandi potenze è un imperativo assoluto”,
ha aggiunto Wolters. “Tutti i movimenti di truppe aiuteranno a mantenere o portare la pace in Europa e a
rafforzare l’efficacia degli Stati Uniti”, ha rimarcato il comandante di Shape.
Ora sì che siamo tranquilli!
Prof.ssa Cristina Amoroso
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