Una fogna a cielo aperto con probabili sversamenti di percolato in un terreno dove pascolano anche animali allo stato brado.
Questa la denuncia lanciata da Trevi nel Lazio-Agorà, pagina Facebook legata al territorio .
Una pesantissima tegola per l’amministrazione comunale che si trova un altro impiccio da risolvere in fase elettorale.
“ALTIPIANI: FOGNE A CIELO APERTO!
-Così titola il post pubblicato, che poi prosegue-
Lo stato di abbandono in cui versa la località, testimoniato, ancora una volta, da una fatto di assoluta gravità.
A Fossa Carnera, il punto più basso degli Altipiani, verso cui confluiscono tutti i collettori fognari della località, a pochi metri da ville e residence, le acque nere ruscellano, libere e abbondanti, sul terreno per poi essere risucchiate dalla stessa dolina.
Come noto gli Altipiani di Arcinazzo è un territorio considerato a permeabilità primaria, tant’è che non sono ammesse nemmeno le fosse biologiche a dispersione.
Per risolvere il problema dell’inquinamento delle falde acquifere, fu costituito il CORECALT, consorzio intercomunale, e la Regione Lazio investì circa 43 miliardi di vecchie lire, ma a quanto pare, inutilmente.
Le conseguenze più dirette di questo disastro le potrebbe subire la sorgente del Ceraso, la cui acqua viene pompata al mega serbatoio sito proprio in Altipiani, C.da Cona.
Ci domandiamo: CHI DEVE VIGILARE? il Corecalt, mai sciolto, o ACEA a cui sono state concesse le fogne e depurazione?
MA soprattutto dove sta la massima autorità di igiene e sanità locale, rappresentata dal SINDACO, che, oltre a vigilare sul territorio, dovrebbe tutelare la salute pubblica?”
Un fatto gravissimo, in considerazione del fatto che Altipiani da sempre è considerato una località turistica, ennesima dimostrazione dell’assenza delle istituzioni che dovrebbero vigilare sulla Salute Pubblica.
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