Beirut-Libano. Ieri sera il governo ha dato le dimissioni a seguito delle crescenti proteste dopo l’esplosione che ha disintegrato un quartiere della città.
Il paese a seguito dell’incidente ( o attentato, ancora da verificare), è sull’orlo di una crisi economica e sociale, sconvolto da proteste spontanee. I manifestanti hanno anche cercato di assaltare il Parlamento Libanese.
L’esplosione ha ucciso più di 150 persone e diverse lottano tra la vita e la morte, 6000 i feriti. Centinaia di migliaia gli sfollati rimasti senza casa o che hanno subito danni.
Danni che ammontano a miliardi di dollari e che hanno messo in difficoltà la piccola nazione mediterranea, che già stava affrontando una profonda crisi economica e politica.
“Stiamo facendo un passo indietro per stare con la gente, per condurre la battaglia per il cambiamento con loro”, ha dichiarato il primo ministro Hassan Diab, in un discorso televisivo.
Il primo ministro ha anche incolpato gli avversari politici senza nominarli, di aver ostacolato gli sforzi del governo per risolvere i problemi della nazione.
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