Affile, un incantevole Borgo medievale incastonato tra le montagne, tra Subiaco e Altipiani di Arcinazzo.
Aveva destato scalpore e indignazione da parte dei democratici, la decisione di dedicare un mausoleo al generale Rodolfo Graziani.
Graziani, figura controversa fu indicato come motivazione di esaltazione della figura di un personaggio storico legato al Fascismo.
Il reato contestato era quello di apologia del Fascismo, una delle tante leggi democratiche, istituite con lo scopo di ostacolare la ricostituzione del disciolto partito fascista. Legge che però, si è sempre scontrata con la tanto decantata libertà di pensiero acquisita grazie alla democrazia della Repubblica.
Il reato che sarebbe accaduto il 21 luglio 2012 aveva subito una prima condanna dal tribunale di Tivoli, chiedendo anche l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni agli imputati e la destinazione di €8000 per l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, che si era costituita parte civile.
Se condannati, il primo cittadino avrebbe dovuto versare €120 di multa e scontare 8 mesi, mentre sei mesi per gli assessori e €80 di multa.
La Cassazione ha prevalso sul tribunale di Tivoli, assolvendo tutti i politici coinvolti, poiché non sussiste alcun reato, dal momento che l’apologia è prescritta.
In pratica la Cassazione ha anche deliberato l’annullamento della sentenza decretata dalla Corte d’Appello, il 14 marzo 2019, con rinvio a una sezione diversa.
Nella prossima udienza di appello, la Corte potrà solamente annunciare la prescrizione del reato, approvando la delibera 66, a meno che non siano i tre amministratori a rinunciarvi.
I rigurgiti di indignazione potranno quindi pur continuare, ma il sindaco di Affile Ercole Viri, Giampiero Frosoni e Lorenzo Peperoni non subiranno alcuna conseguenza.
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