Oggi la Repubblica celebra le Foibe. Una pagina nera della nostra storia, che i governi successivi alla caduta del Regime Fascista, per troppo tempo hanno tenuto nascosta, perchè “scomoda”.
Tra il ’43 e il ’45, da 5000 a 11000 persone furono trucidate e gettate nelle foibe. I massacri ebbero luogo in Venezia Giulia, Quarnaro e Dalmazia. Vittime della strage italiani ritenuti “presunti” fascisti, boia i partigiani titini.
L’ultimo tabù su questa vicenda, è stato sdoganato grazie al film “Redland-Rosso d’Istria”. La produzione riporta fedelmente i crimini compiuti dai partigiani jugoslavi e dai loro complici.
Quest’anno a causa del covid la celebrazione si è tenuta senza apertura al pubblico. Presenti soltanto dei familiari delle vittime rappresentanti delle associazioni alla memoria e le istituzioni.
“I crimini contro l’umanità scatenati in quel conflitto” – ha detto Mattarella – “non si esaurirono con la liberazione dal nazifascismo, ma proseguirono nella persecuzione e nelle violenze, perpetrate da un altro regime autoritario, quello comunista”-ha proseguito, concludendo-“L’orrore delle foibe colpisce le nostre coscienze”.
Anche il Parlamento Europeo ha osservato un minuto di silenzio per le vittime.
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