Nel 1971 nasceva in quel di Bergamo l’Associazione “Donatori Organi Bergamo” su iniziativa di Giorgio Brumat precursore dell’A.I.D.O. nazionale.
Oggi a presiedere questa Associazione ONLUS che opera su tutto il territorio nazionale per la donazione di organi, tessuti e cellule è Flavia Petrin che è stata riconfermata nel mese di Ottobre 2020. Presidente nazionale dell’AIDO,che ha sede nazionale e legale a Roma. Opera attraverso consigli regionali costituiti in tutte le regioni italiane (21), in sezioni provinciali (103) e in gruppi comunali (1.100).
L’AIDO è un organismo che per primo ha intuito l’importanza di concentrare gli sforzi perché vincendo le barriere dell’egoismo, ogni persona possa essere anche dopo morto sorgente di vita nuova.
La donazione degli organi, oltre che un dovere civico e morale, costituisce l’unica alternativa terapeutica per tutti quei soggetti colpiti da gravi malformazioni fisico-patologiche. E che da un trapianto possono ottenere una più completa riabilitazione ed un migliore inserimento nella vita sociale.
Oggi ci sono quattro possibilità per esprimere la propria volontà a donare gli organi a partire dalla maggiore età dopo l’approvazione della prima legge arrivata nel 1999 su donazione e trapianto: iscriversi all’AIDO. Dare adesione nell’apposito registro della propria Asl. Esprimere il “sì” al momento del rinnovo della carta d’identità in Comune. Oppure lasciare uno scritto di proprio pugno così come avviene per un testamento.
Anche a Piglio veniva costituito il “Gruppo Comunale AIDO di Piglio” con il verbale redatto in data 8 Aprile 1984 alla presenza delle persone:
Mario Villotti consigliere Nazionale AIDO e presidente del Gruppo Comunale di Civitavecchia; Roberto Bangrazi presidente del Gruppo Comunale AIDO di Roma. Giacomo Conti segretario del Gruppo Comunale AIDO di Roma. Antonio Brambilla ex presidente del Gruppo Comunale AIDO di Roma. Enzo Tebi Commissario straordinario Sezione Provinciale AIDO di Frosinone.
A Giorgio Alessandro Pacetti promotore dell’iniziativa veniva dato l’incarico di raccogliere adesioni per poter effettuare una assemblea tra i tesserati AIDO di Piglio onde poter procedere a votazione per le cariche del “Gruppo Comunale AIDO” di Piglio.
La copia del verbale venne poi inviata alla Sezione provinciale di Frosinone e alla Segreteria Nazionale AIDO di Bergamo presso la sede dell’Associazione sita alla P.zza Duomo n° 8 Bergamo per gli adempimenti di rito.
Persistendo l’inattività della Sezione ed a seguito delle dimissioni a suo tempo rassegnate nel 1985 da Enzo Tebi l’incarico di governare la Sezione ciociara fu affidato nel 1987 al dott. Salvatore De Vita di Frosinone in qualità di Commissario ma non ebbe migliore sorte.
Successivamente l’avv. Vittorio Mazzotto Presidente Nazionale dell’AIDO con lettera del 28 Dicembre 1987 incaricava il Pacetti a raccogliere le nuove adesioni per rifondare la Sezione Provinciale di Frosinone fondata il 25 Maggio 1981 sotto la presidenza di Maurizio Colatosti e Beatrice Morgia segretaria.
il Consiglio Nazionale con decisione del 13 dicembre 1987 ne dichiarava lo scioglimento incaricando Rosalia Mallus, presidente Provinciale AIDO di Latina, di provvedere alla sollecita ed operante ricostruzione della realtà provinciale.
Rosalia Mallus in data 3 Luglio 1988 aveva convocata l’assemblea dei 381 iscritti della provincia di Frosinone presso la Sala cinematografica della Parrocchia “Sacro Cuore”, sita in Frosinone Via Tevere, per la nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea. per la Costituzione ex novo della Sezione Provinciale di Frosinone. Per la nomina del Consiglio Direttivo Provinciale. La nomina del Presidente Provinciale. E per la nomina del Referente Regionale.
Nel corso dell’Assemblea presieduta dalla dott.ssa Rosalia Mallus si era provveduto alla nomina delle cariche sociali per il biennio 1988-1989.
Il Consiglio Direttivo fu così formato da: Ivana Capogrosso presidente. Avv. Alberto Colasanti Vice Presidente, addetto stampa e pubbliche relazioni. Dott.ssa Monica Claudia Baron Vice Presidente; Albino Graziano Amministratore – tesoriere. Pio Cassetti segretario. Dott. Giuseppe De Bernardis addetto ai rapporti scuola e la classe medica. Roberto Dambrosi addetto ai rapporti con le fabbriche.
Furono eletti in qualità di consiglieri provinciali: Patrizia Martini, Emilio Capogrosso, Umberto Diana, Gabriele De Ritis, Berenice De Spagnolis, Paola Raso e Giorgio Alessandro Pacetti mentre Costantino Ferrara fu nominato Referente Regionale.
I mass media-media ne presero atto dando risalto all’esistenza della rinnovata struttura.
Il nuovo organigramma facendosi interprete delle reali finalità dell’associazione, si attivò efficacemente per restituire la credibilità dell’apparato associativo agli occhi dell’opinione pubblica, distratta da otto anni di vuoto operativo.
Viene stesa dal nuovo Direttivo una linea programmatica basata su numerose iniziative tese, essenzialmente, a superare la difficoltà ed i pregiudizi radicati nelle coscienze dei cittadini che, indubbiamente, non avevano giovato alla crescita della Sezione.
I risultati non si fecero attendere: una corretta campagna di informazione e sensibilizzazione sul significato e sul valore della donazione di organi condotta attraverso la distribuzione di materiale promozionale nelle scuole , nelle industrie, negli ambienti sanitari, politici ed ecclesiastici; la presenza nelle varie manifestazioni esterne di varia natura, nonché la costante pubblicità di spot audio-visivi avevano contribuito a far raddoppiare le adesioni nell’arco di pochi mesi da 380 ad oltre 700.
Il 22 gennaio 1989, presso la Sezione Comunale dell’AVIS venne ufficialmente inaugurata la sede Provinciale di Frosinone intitolata al giovane Massimo Marucci primo donatore di Frosinone deceduto in un incidente stradale il 14 luglio 1986: il consenso dei genitori premiò la volontà già espressa in vita dal giovane Marucci di donare i propri organi che vennero trapiantati su due persone da anni in lista di attesa.
Alla cerimonia avevano partecipato numerosi soci e comuni cittadini, la famiglia Marucci, il senatore Romano Misserville e la trapiantata Domenica Mazzone che aveva ricevuto uno dei due reni di Massimo.
A seguito della decadenza del Consiglio Direttivo per esubero di dimissioni in data 2 aprile 1989 si procedeva al rinnovo delle cariche e veniva nominato Pio Cassetti Presidente della sezione Provinciale di Frosinone.
Nell’Agosto 1989 il Comitato di Gestione della USL FR/4 recependo le giuste aspettative e le finalità dell’Associazione aveva accolto la richiesta di concedere una stanza presso il Consultorio Familiare per ospitare gratuitamente la sede della Sezione Provinciale.
Nel 20° anniversario della fondazione dell’associazione (1971-1991) venne pubblicato dall’Associazione Nazionale dell’AIDO un libro celebrativo “Vent’anni per la Vita”, costituito da 404 pagine.
Il libro riportava, in sintesi, una cronaca riassuntiva della nascita e della crescita dell’AIDO attraverso il riepilogo delle attività dei Consigli nazionali, delle Sezioni provinciali e dei Gruppi comunali, che avevano caratterizzato, la diffusione, l’azione ed i risultati dei volontari per il dono degli organi dopo la morte.
Nel dicembre 1992 veniva commissariato il “Gruppo Comunale AIDO” di Piglio affidando il “Gruppo” a Pio Cassetti.