I criminali utilizzavano arnesi da scasso per l’effrazione. Ma prima di ogni furto venivano studiate le abitudini degli inquilini e il modo per eludere telecamere, antifurto o eventuali incontri indesiderati. Le donne per non dare nell’occhio si recavano sul luogo del furto ben vestite, impadronendosi di monili, capi firmati e se c’era da smurare una cassaforte chiamavano in supporto gli uomini.
La refurtiva veniva smerciata attraverso un ricettatore macedone sempre di etnia rom, che trafficava nel quartiere di Centocelle. L’uomo, un pregiudicato, dovrà anche lui rispondere all’autorità giudiziaria.
Oltre ai quattro arrestati, le indagini hanno permesso di individuare e denunciare in stato di libertà altri 15 soggetti e arrestarne altre 5 tra giugno e settembre 2020, per reati simili. In totale è stata recuperata una refurtiva per un valore di circa 25 mila euro.