Ogni giorno sono triturati innumerevoli pulcini solo perché sono maschi. Succede negli allevamenti intensivi.
Sarebbero circa 7 miliardi i pulcini maschi eliminati in un anno in tutto il mondo.
Nascere maschi per gli umani ha i suoi vantaggi, ma per il mondo dell’allevamento ovicolo, dove non impera certo il maschilismo, è un sicuro svantaggio che conduce ad una morte prematura.
Un pulcino non produrrà uova, ha uno sviluppo più lento delle femmine, e questo non lo equipara allo sfruttamento della carne per consumo umano.
Tenere in vita un pulcino non rientra decisamente nelle logiche degli allevamenti. A che servirebbe accudire e nutrire quel povero esserino che tanto poi sarebbe “inutile” e che non porterebbe beneficio economico? Quindi, è meglio ucciderlo il prima possibile!
La selezione (in)naturale la compiono gli operai disposti ai bordi di un nastro trasportatore sul quale cadono i pulcini che vengono via via selezionati con un controllo a vista. Le femmine sono lasciate sul nastro e sono avviate al loro ciclo produttivo. I maschi invece sono letteralmente gettati vivi in un trituratore che in pochi attimi li uccide tritandoli.
Un brutto film dell’orrore che non molti conoscono, ma che è alla base di quasi tutti i prodotti che derivano dall’ovicoltura.
Ovviare a questa pratica disumana si potrebbe, ma sistemi alternativi comportano costi e gli allevatori perderebbero competitività nel commercio dei “prodotti”.
Grazie però ad una innovativa tecnica genetico-scientifica definita “in ovo sexing“, è possibile determinare il sesso del pulcino prima che nasca, quando è ancora nell’uovo. Gli allevamenti che sfruttano questa tecnica, possono separare prima della nascita gli individui improduttivi evitando di farli nascere per poi triturarli vivi.
Si tratta di una tecnologia basata su analisi ormonali che permettono l’individuazione del sesso già a 9 giorni dalla fecondazione.
Le uova che contengono individui maschi possono così essere separate prima della schiusa. L’utilizzo di queste uova sarà l’impiego come ingrediente per mangimi altamente proteici.
Naturalmente non è solo l’aspetto romantico o sensibile che induce ad una scelta più umana, ma semplicemente il fatto che così facendo vengono saltate un paio di fasi di “lavorazioni” e si risparmiano risorse economiche.
Negli scorsi giorni il ministro della Salute, Roberto Speranza ha aperto un tavolo con Assoavi (l’associazione italiana dei produttori di uova) e con Animal Equality (un’associazione per il benessere degli animali). Lo scopo dell’incontro era proprio sulla possibilità di avviare questa tecnologia nel nostro Paese.
L’Assoavi ha espresso parere favorevole all’introduzione di questa innovazione ed ha intenzione di promuoverla presso tutti gli associati della filiera produttiva.
Dovremo però attendere che le nuove tecnologie saranno disponibili e sostenibili economicamente, prima di avviare questo rivoluzionario processo.
Le inchieste in incognito di Animal Equality e altre Organizzazioni animaliste, grazie alle loro inchieste con filmati “rubati” e testimonianze in incognito degli operatori delle Aziende di allevamento, hanno senz’altro esortato allo studio di un sistema meno cruento per la selezione dei pulcini.
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