La nostra inchiesta parte da una passeggiata fatta ieri, lungo le rive del fiume Aniene. Più precisamente andando verso Subiaco dopo aver imboccato l’accesso dalla sublacense all’altezza della Todis.
Si apre una strada sterrata che è inclusa nel Cammino di San Benedetto e nel Cammino dell’Aniene.
Purtroppo, per quanto riguarda almeno la direzione verso Subiaco, già nei primi 300 mt, si incontrano decine di piccole discariche abusive.
Scarichi di calcinacci, immondizia di vario genere, ingombranti tra cui addirittura un televisore, ed ancora sacchi pieni di vestiti, baracche abusive e tanto altro.
Abbiamo contattato l’ufficio stampa del comune di Subiaco, che ha garantito, verrà fatta una bonifica a maggio.
La polizia ambientale avrebbe elevato in 5 anni circa 100 verbali, rintracciando i trasgressori grazie alle fototrappole disseminate nella zona.
Ciò nonostante questo non sembra fermare gli zozzoni, che incuranti delle denunce, continuano a smaltire i propri rifiuti in questo angolo di paradiso. Una pratica inconcepibile nel 2021, dove i comuni si avvalgono della raccolta differenziata porta a porta e dove gli ingombranti possono essere conferiti gratuitamente nelle discariche abilitate oppure vengono fissati dei giorni di raccolta straordinaria.
Molti dei rifiuti, tra le altre cose finiscono poi nelle acque del fiume, contribuendo all’inquinamento idrico.
Vincenzo Cecconi, consigliere di minoranza a Trevi nel Lazio tra i promotori del Cammino di San Benedetto, ha voluto esprimere il suo rammarico.
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