Da lunedi 12 aprile la Sardegna precipita in zona rossa. La virtuosa regione, unica a restare bianca, in poco più di un mese fa passi indietro sulla condizione sanitaria e si ritrova ad essere anche lei zona a maggior grado di restrizioni.
Mea culpa
Stamani il presidente della Regione, Christian Solinas ha detto: “Paghiamo una diffusione virale che ha camminato sulle gambe delle persone, non dobbiamo nasconderci dietro un dito, alcuni atteggiamenti non sono stati propriamente responsabili”.
Il governatore a lanciato il suo “J’accuse” a margine dell’inaugurazione del nuovo hub vaccinale di Quartu Sant’Elena,(Cagliari).
Impegno di tutti per uscirne presto
Ha poi spiegato che “sono dati riferiti a due settimane. Quelli dell’ultima settimana dicono che il contenimento è già in atto, si stanno riducendo i numeri”. Il presidente della Regione ha fatto appello ai cittadini, ai giovani, alle persone che per lavoro sono costrette agli spostamenti.
Rivolgendosi a tutti ha detto “manteniamo le cautele, rispettiamo le norme di distanziamento, igienizzazione, usiamo le mascherine: dipende da noi tornare presto a riaprire tutti gli esercizi”.
Dalle parole del governatore Solinas traspare chiara la delusione per il passaggio “al rosso”. E’ però altrettanto evidente il proposito di recuperare rapidamente una posizione migliore nel carosello dei colori. Spetta ora ai sardi la scelta del massimo impegno per liberarsi dai vincoli stringenti delle restrizioni sanitarie.