Una storia che ha dell’incredibile, ma che è ancora al vaglio degli inquirenti, che stanno indagando sulla vita del custode del cimitero monumentale di Sezze, in provincia di Latina.
L’uomo è accusato a vario titolo di numerosi reati, che vanno dal peculato, alla appropriazione indebita, fino al favoreggiamento della prostituzione.
In ogni stanza della sua villa, l’accusato avrebbe messo una telecamera a circuito chiuso, con cui riprendeva di nascosto i rapporti sessuali tra prostitute e clienti, che erano professionisti da vari settori a cui poi chiedeva in cambio favori. Personale delle forze dell’ordine, medici, tecnici, meccanici, ai quali l’indagato avrebbe portato in riparazione l’auto o fatto fare manutenzione alla caldaia, ottenendo sconti. In una delle immagini appare anche l’uomo intento a contare i soldi. Mentre non è chiaro se sarebbero stati organizzati anche festini all’interno del cimitero, adiacente alla casa del custode.
L’uomo, in concorso con il figlio è anche indagato per peculato, perchè accusato di aver sottratto 52 quintali di legna proveniente dal taglio dei cipressi e querce nel cimitero. Legname poi rivenduto a dei privati, che probabilmente dovranno rispondere di ricettazione. Tra questi ne è stato intercettato dai Carabinieri, uno che avrebbe acquistato 30 quintali di legna.
Le accuse più infamanti però riguardano un presunto furto di fiori dopo le esequie, che l’uomo avrebbe portato alla rivendita di Sezze della propria amante. Oltre le corone di fiori, cuscini, copribara, vari addobbi funebri. Su questo i Carabinieri hanno presentato come prova una intercettazione telefonica del 10 gennaio 2019. La donna chiese al custode se poteva procurargli dei fiori dal cimitero, per un funerale che si sarebbe tenuto il giorno dopo. Il custode rispose che erano in disponibilità, essendosi celebrati quel giorno due funerali.
Un’inchiesta da brividi, che probabilmente potrebbe svelare ulteriori retroscena, ma che già ha messo in luce il gradino più basso della dignità umana.