Roma. La capitale della cultura riapre i siti archeologici e i musei con l’Italia in zona gialla. Tuttavia non sono mancati i problemi e le polemiche.
Un utente ci ha segnalato la sua odissea per visitare i Musei Capitolini, il Foro Palatino e il Colosseo.
Con le nuove disposizioni, è obbligatoria la prenotazione on-line oppure quella telefonica. L’utente inconsapevole della prenotazione on-line ha fatto quella telefonica aspettando ben 50 minuti prima di poter parlare con un operatore.
Non c’è stato verso di prenotare la mostra di Torlonia a Villa Caffarelli. Per quello, era necessario per forza registrarsi al portale e pagare esclusivamente con mybank e satispay.
Una volta giunto sul posto, l’utente ha potuto visitare sia i Musei Capitolini che il Foro Palatino, persino il Colosseo. Tuttavia ci ha riferito che erano praticamente deserti come dimostrano anche le foto. In particolare nonostante quasi tutti i musei siano aperti nella capitale, il Museo Palatino era chiuso.
“Quando ho prenotato non mi è stato detto che fosse chiuso, altrimenti avrei lasciato perdere. Ero venuto esclusivamente per quello”-ha raccontato amareggiato.
“In vita mia non avevo mai visto il Colosseo deserto”-ha proseguito-“uno degli addetti mi ha spiegato che per il covid sono pochissimi gli stranieri che sono in Italia, mentre le prenotazioni on-line e la difficoltà per prenotare scoraggiano i visitatori italiani”.
L’ennesima pugnalata alla cultura e all’economia italiana. Sarebbe bastato contingentare gli ingressi sul momento, facendo entrare le persone con eventuale pagamento attraverso la carta, piuttosto che i contanti, se il timore era quello di maneggiare denaro.