Trevi nel Lazio. L’allarme è stato lanciato dalla pagina Facebook “Comitato per l’Aniene”. L’antico ponte di pietra che collegava la strada per Vallepietra, parzialmente crollato circa 3 anni fa, sta per crollare del tutto.
In tutto questo tempo, nonostante le promesse sbandierate anche in campagna elettorale, nessun intervento è stato realizzato a difesa del ponte. L’unico provvedimento è stato quello di interdirne il passaggio, anche se a sprezzo del pericolo i visitatori continuano ad accedere.
Questa mancata manutenzione del ponte, starebbe causando nuovi piccoli crolli, mettendo di fatto un pericolo sia la struttura che chi l’attraversa.
Lo spettacolo come avevamo documentato già tempo fa, è degradante: i tabelloni informativi sono rotti e sbattuti per terra. Diversi tronchi sono adagiati sul letto del fiume, immondizia e vegetazione incolta fanno da padroni in quello che dovrebbe essere un sito archeologico.
E se a Subiaco hanno dato in gestione le cascate di San Benedetto, che comunque non soffrivano tutti questi problemi, a questo punto c’è da sperare, vista l’incapacità delle istituzioni, che vengano privatizzate anche le cascate di Trevi.
“In tutto questo tempo nulla è stato fatto per restaurare e recuperare il ponte in pietra crollato, l’unico fatto a cui si è assistito è stato un triste rimpallo di responsabilità tra i Comuni di Jenne e Trevi nel Lazio, mentre il Parco dei Monti Simbruini, in cui ricade il sito archeologico, è il grande assente.”-fanno sapere dal Comitato.
“Non sono servite le nostre proteste e segnalazioni di pericolo per i turisti che continuavano ad attraversare il fiume passando su ciò che restava del ponte, mettendo a repentaglio la loro incolumità.
Ma tra poco, anche questo aspetto sarà superato: basterà infatti attendere che il ponte termini di crollare. E se non si interviene immediatamente, non si dovrà attendere molto.”