Olevano Romano, culla degli artisti, patria del vino e dell’olio. La cittadina, circa 7000 abitanti, ci racconta i drammatici momenti vissuti durante la fase emergenziale del covid-19, attraverso le parole del sindaco Umberto Quaresima.
La fase d’emergenza è iniziata a marzo 2020. Abbiamo costituito il Coc, ricevendo un grande aiuto dalla Protezione Civile, dalla Croce Rossa, dalla Associazione Nazionale Carabinieri, dalla Caritas. Gli uffici comunali, quello tecnico, la Polizia Locale e dal Comando dei Carabinieri. Il Coc ha funzionato, è rimasto sempre attivo, organizzando anche il banco alimentare a 90 famiglie, erogando pacchi alimentari. Ha spiegato Quaresima, aggiungendo che è stato anche fornito un servizio di spesa a domicilio per persone anziane o malate. Fondamentali anche gli incontri con tutti i medici del territorio comunale per gestire ed affrontare la guerra all’epidemia.
Circa 250 contagiati ed una decina di decessi. Attualmente ci sono 13 persone positive al covid su una popolazione di 7000 abitanti. Tra i deceduti persone anziane, ma anche alcuni sessantenni.
Le associazioni, tra cui la Caritas hanno contribuito a istituire un fondo di solidarietà per l’erogazione di contributi alle persone bisognose e che stavano attraversando un brutto periodo economico per la pandemia. Dall’altro oltre a questo fatto, c’è stato un monitoraggio costante dal Centro Operativo Comunale, il quale ha fatto anche attività di sanificazione del territorio nei siti più attenzionabili. La sanificazione di Scuole, farmacie, centri commerciali, ad opera della Protezione Civile.
Attraverso due iniziative. L’eliminazione della Tosap, dandogli la possibilità di non pagare il suolo pubblico (per le attività che hanno spostato il mestiere all’esterno del locale ndr). E poi abbiamo ridotto la Tari, la tassa sui rifiuti, per tutti quegli esercizi che non avevano potuto lavorare in base ai codici stabiliti dal decreto. Queste due misure che sono ancora in essere e i buoni spesa (che sono stati erogati per aiutare i cittadini e anche i commercianti ndr).
Le sanzioni ci sono state sopratutto nel periodo iniziale, poi sostanzialmente, la popolazione ha recepito abbastanza il messaggio del fatto comunque occorreva rispettare le regole, il distanziamento, l’uso delle mascherine e le regole predisposte dalle normative nazionali e regionali. Grandi problemi non ne abbiamo avuti, abbiamo utilizzato più metodi di deterrenza che di soppressione. Spesso la Polizia Locale o i Carabinieri camminavano a piedi nel centro urbano e centro storico fungendo un elemento di deterrenza per la popolazione.
Olevano non ha grandi problemi per i vaccini, avendo vicini due grandi centri: quello di Subiaco e quello di Valmontone, raggiungibili in 20 minuti. Il Lazio sta facendo un buon lavoro, l’unica criticità oggi è quella che i medici di base dispongono di pochi vaccini, non potendolo somministrare a quelle persone che hanno difficoltà di spostamento per recarsi ai centri vaccinali. Quaresima che ne aveva la possibilità, essendo un professionista che rientra nella categoria, ha rinunciato al vaccino, per dare la possibilità che sia data priorità a chi ne ha bisogno più urgente, non esclude però di vaccinarsi quando sarà chiamata la sua fascia d’età.
Aspettare un paio di mesi almeno, poi credo che con ottimismo il peggio sia passato. Bisogna stringere i denti altri due mesi, evitare di fare l’errore che è stato l’anno scorso attraverso assembramenti sempre maggiori, sopratutto nel periodo estivo e quindi si tornerà con calma alla normalità. Pazientiamo un altro po’.
Sinceramente non so dirle, probabilmente si farà. Ma non si farà nel modo in cui eravamo abituati a farla, con i carri o altri interventi di natura aggregativa, però io credo si farà, con l’accortezza ed il rispetto delle regole.
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