Cronaca

12 maggio 1944, la disperazione di Piglio

A due passi dal convento di San Lorenzo, c’è un residuo bellico che ricorda ai posteri la data del 12 Maggio 1944. Una formazione di dodici aeroplani bombardieri americani, effettuarono alle ore 18,15 un violento bombardamento tra i conventi di San Giovanni e di San Lorenzo, distruggendo le due chiese e i due conventi, così come descritti nelle relazioni da P. Costantino Trionfera e da P. Quirico Pignalberi superiori di allora.
Nei giorni scorsi la stampa aveva riportato ampliamente che il bombardamento di Montecassino è stato un errore degli alleati americani.
Purtroppo quello che è accaduto a Cassino riporta alla memoria i tristi momenti che la popolazione di Piglio ha vissuto proprio il 12 Maggio del 1944.
Infatti il bombardamento fu di matrice statunitense e fu un tragico errore.
A rimetterci furono perciò i due conventi, di San Lorenzo e di San Giovanni, dove fino a qualche giorno prima erano alloggiate le truppe tedesche.
Persero la vita per l’occasione una decina di persone tra frati e civili il cui ricordo è stato immortalato nella lapide posta nella navata centrale della chiesa di San Giovanni.
A distanza di anni il ricordo tende a farsi sbiadito e rischia di rimanere sempre più una pagina ingiallita di storia lontana.
Moltissimi dei protagonisti negativi di quel bombardamento, i nostri genitori, zii e nonni, non ci sono più e così ora si fatica anche a tramandarla oralmente alle nuove generazioni.
Eppure il ricordo, come per la Shoah e per le Foibe, non può e non deve affievolirsi, perché in questo caso si vanificherebbe anche il formidabile monito che può venire alle nuove e future generazioni i cui familiari hanno subito in prima persona il dramma della guerra, il frutto dell’odio e della prevaricazione.
Oggi più che mai bisogna riscoprire e rafforzare quei valori universali che tutelano la dignità delle persone, la pace e la fratellanza, sentimenti che, per quanto ci riguarda, nascono dalle profonde radici cristiane che sono la base dell’azione quotidiana delle nostre famiglie.
La data del 12 Maggio deve servire, quindi, a noi impotenti nel decidere le sorti del mondo, per riflettere e consolidare quei sentimenti forti di ambasciatori di Pace nel Mondo per impegnarci giornalmente anche ad aiutare i più bisognosi e i disagiati, ma anche gli sfortunati che in questo periodo sono stati vittime di terremoti naturali, devastazioni e pandemie.
Solo così sarà possibile conservare la pace nella nostra terra e non vanificare i morti, i lutti e le distruzioni che il maleficio della guerra ci riservò il 12 Maggio del 1944.
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Giorgio Alessandro Pacetti
Redazione

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