A chi sostiene che criticare Israele non sia anti-semitismo si potrebbe facilmente replicare del tipo : ” Criticare Hamas non significa essere fascisti “.
Ma sarebbe riduttivo, le complesse questioni internazionali che si trascinano da decenni non possono essere risolte o catalogate con qualche ingenua frase ad effetto…
Cio’ premesso credo che qualche corretta puntualizzazione vada fatta, considerando un altrettanto corretto punto di partenza : Israele, uno Stato moderno ed occidentale ( come stile) che vivrebbe tranquillamente in pace come il resto delle democrazie occidentali, Italia inclusa.
Ora proviamo ad immaginare una fazione politica che per qualsivoglia motivazione territoriale si alzi la mattina e decida di bombardare il democratico Stato confinante, ad esempio il Messico con gli Stati Uniti, il Marocco con la Spagna, uno Stato europeo con l’Italia… lascio con i tre puntini di rito a voi la risposta sulla reazione; se invece, sempre come esempio, dovessimo utilizzare la Russia di Putin non sarebbero più necessari i puntini : conosciamo tutti onestamente la reazione che avverrebbe.
Molti decenni orsono la Golda Meir ebbe a dichiarare che con la rinuncia armata da parte di Hamas sarebbe scaturita la pace, con la rinuncia armata da parte degli israeliani : Israele sarebbe sparito !
Come darle torto…?
La questione territoriale? Mi appare un paravento per poter fomentare odio e violenza, da parte di chi questi territori non è in grado di valorizzarli.
D’altra parte nella storia recente in quanto italiani abbiamo perso l’Istria e la Dalmazia, Nizza e la Val Roya, la Corsica.
La nostra vita nazionale è proseguita lo stesso, gli abitanti di quei luoghi se ne sono fatta una ragione, oppure sono emigrati : siamo proprio sicuri che sia una questione territoriale ?
Quando Hamas verrà disarmato e neutralizzato, in maniera normale e democratica avverrà la pace, diversamente qualsiasi paventata soluzione mi appare mera utopia.
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