Vita dura per i “portoghesi“, a Roma il servizio di controllo dei titoli di viaggio torna più attivo di prima. L’azione dei “controllori” era stata sospesa per le restrizioni sanitarie della pandemia, ma ora che si va verso una ritrovata normalità, ripartono più attivi che mai.
Lo stop ai controlli è durato per oltre un anno e da oggi si riapre la caccia all’evasore. La decisione è concordata coi sindacati, in base al protocollo di sicurezza che fissa le linee di protezione dai rischi sanitari.
Giovanni Mottura, l’amministratore unico di Atac ha dichiarato: “Il ritorno dei verificatori a bordo è una decisione importante che servirà anche a garantire maggiore sicurezza ai nostri clienti e il rispetto delle regole”.
Secondo Mottura questo è un atto di riguardo verso quei clienti che in questo anno di pandemia hanno continuato a pagare il biglietto.
Aggiunge poi, “Altri non lo hanno fatto, un comportamento inaccettabile, direi persino immorale, che abbiamo il dovere di contrastare. La lotta all’evasione è una lotta di civiltà, tanto più per un’azienda pubblica, alla quale tutti chiedono di migliorare in tutto”.
L’amministratore ha poi ringraziato il Direttore Generale, Franco Giampaoletti, per il scoordinamento dei tavoli tecnici.
Atac ha spiegato come il ritorno dei controllori sui mezzi permette la ripresa dell’impegno attivato prima della pandemia, alla lotta all’evasione. Nel 2019 sono stati controllati circa 4 milioni di passeggeri. Il 38% in più del 2018 e il 61% in più rispetto al 2017.
Finisce oggi quindi la “zona franca” per gli evasori e per chi ha approfittato dell’assenza dei controlli per viaggiare gratis, o almeno per farlo di tanto in tanto. Ora c’è da aspettarsi una linea intransigente da parte dei verificatori (controllori) che certamente, su spinta dell’azienda, vorranno e dovranno dare un segnale forte ai passeggeri.
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