Cronaca

Ardea. Si suicida l’uomo che ha ucciso i due bambini e il nonno

Il nonno ed i nipotini di 5 e 11 anni sono morti dopo la sparatoria nei pressi del Consorzio Colle Romito ad Ardea, una località vicina a Roma.

Le condizioni dei bambini sono subito apparse gravissime e malgrado i soccorritori abbiano tentato di salvare i piccoli, non c’è stato nulla da fare.
Un 35enne ha aperto il fuoco e dopo si è barricato nella propria casa e dopo alcune ore si è suicidato. I carabinieri che hanno fatto irruzione nella villetta dell’uomo, lo hanno trovato morto in camera da letto.

Sforzi vani per salvare i bambini

Il primo a spirare è stato il fratellino più piccolo poi si è spento anche il secondo fratellino. “Ripetuti i tentativi di rianimazione operati dai soccorritori” ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, spiegando che però la situazione era ormai compromessa. “Sono profondamente scosso per l’accaduto ed esprimo tutto il mio rammarico e le mie condoglianze ai familiari e all’intera comunità di Ardea per il terribile lutto di questa tragedia”, ha aggiunto D’Amato.

Futili motivi

Il sindaco di Ardea, Mario Savarese, ha detto di aver fornito le indicazioni necessarie ai carabinieri per identificare l’uomo. Ha spiegato che le persone coinvolte sono tutte del Consorzio e che la tragedia sarebbe avvenuta per futili motivi.
Al momento che l’uomo ha iniziato a sparare i bambini stavano giocando davanti a casa e il nonno passava in bicicletta.
Il sindaco ha riferito che il padre dei bambini uccisi è agli arresti domiciliari nel comprensorio e che lui e l’omicida sarebbero parenti.

Problemi psichici

L’assassino, sempre secondo il racconto di Savarese, sarebbe una persona instabile che aveva già mostrato in passato comportamenti ostili. Il sindaco ha concluso dicendo che non si può dire che “una persona normale” e che ha messo in pratica le minacce a cui nessuno credeva fossero reali. Futili i motivi della tragedia, la solita lite tra vicini che in pochi attimi è degenerata.

Il presidente del Consorzio

Romano Catino, il presidente del Consorzio ha raccontato: “Abbiamo sentito l’esplosione e pensavamo che fosse un petardo. Poi ci siamo avvicinati alla zona e abbiamo scoperto che invece erano colpi di pistola”. Catino spiega che hanno immediatamente chiamato le Forze dell’ordine che sono arrivate subito, e di aver mandato un messaggio nella chat del Consorzio avvisando tutti di restare in casa.
Poi il presidente ha raccontato che la famiglia dell’assassino era conosciuta per episodi di degrado e molestie nel quartiere. Più volte erano stati segnalati alle Forze dell’ordine e precisa poi che una persona della vigilanza del consorzio ha il compito di tenere d’occhio la villetta di quella famiglia.

Redazione

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