Il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, descrive la stima condotta dalla società, sulla previsione dell’aggiornamento trimestrale che Arera attuerà nei prossimi giorni. Le tariffe partiranno dal primo luglio e per Nomisma sarà una stangata per luce e gas. I rincari, secondo la società, saranno a livelli record.

La previsione

Tabarelli nella sua analisi fa notare che per la ripresa dell’economia europea questo sarà un ostacolo, proprio per l’impennata dei prezzi dell’energia che per il Paese porterà ad una stangata sulle bollette di elettricità e gas.

Perché Nomisma parla di stangata? Le proiezioni degli aumenti, basate sui dati preliminari, consentono di valutare un rincaro intorno al 12% in bolletta, per quanto riguarda l’energia elettrica. Per il gas, va anche peggio, dice il presidente di Nomisma, è infatti valutato oltre il 21% l’aumento in bolletta. Un rincaro davvero penalizzante per le  famiglie e per l’economia nazionale. Tanto che “questo spinge a prevedere un tasso di inflazione in forte accelerazione nei prossimi mesi“, spiega Tabarelli.

Nomisma Energia

E’ una società indipendente di ricerca in campo energetico e ambientale, il cui obiettivo è capire e anticipare le dinamiche di fondo dei mercati e dell’industria. NE si occupa delle tematiche relative ai mercati delle fonti dell’energia e dell’ambiente in Italia e all’estero. La società pone attenzione ai mercati dei combustibili fossili, alle fonti energetiche rinnovabili, alla regolazione industriale e allo sviluppo di nuove tecnologie. Nomisma guarda alle politiche internazionali sulla pianificazione territoriale.

Arera

Autorità di regolazione per l’energia reti e ambiente (ARERA). E’ un’autorità amministrativa indipendente della Repubblica Italiana. Ha lo scopo di favorire lo sviluppo di mercati concorrenziali nelle filiere elettriche, del gas naturale e dell’acqua potabile, teleriscaldamento/teleraffrescamento e rifiuti urbani e assimilati. L’azione di Arera avviene principalmente attraverso la regolazione tariffaria, l’accesso alle reti, lo standard di qualità dei servizi, il funzionamento dei mercati e la tutela dei clienti e degli utenti finali. Le risorse per il suo funzionamento non provengono dal bilancio dello Stato ma da un contributo sui ricavi degli operatori regolati.