Il direttore artistico della cerimonia d’apertura è stato licenziato alla vigilia dell’inizio dei Giochi olimpici. A darne notizia ai media giapponesi è stato il presidente Seiko Hashimoto. Kentaro Kobayashi è stato allontanato perché nel 1998 in una performance artistica usò “un linguaggio irrispettoso su un tragico fatto storico”. Kobayashi fece infatti una battuta sull’Olocausto.
Sebbene sia un peccato che risale a più di vent’anni fa, pare non sia passato tra le maglie dell’intransigenza nipponica. Anche se il provvedimento appare essere piuttosto tardivo. Ma forse, da quanto si allude negli ambienti vicini al team della direzione artistica, si è voluto colpire Kobayashi per altre ragioni. In ogni caso si sa che la cultura cinese poggia le sue fondamenta su principi e valori differenti da quelli ai quali siamo abituati in occidente.
Il presidente del Cio, Thomas Bach, solo qualche ora prima, aveva definito la cerimonia di apertura come “un momento di gioia e sollievo” visto che “la strada per arrivarci non è stata delle più facili”. Adesso la gestione dell’evento dovrà fare a meno del supporto di Kobayashi.
Ulteriori difficoltà vanno ad aggiungersi quindi a questa edizione che davvero deve districarsi tra mille ostacoli, come l’aumento dei contagi.
Altra particolarità la raccontano i giornali Giapponesi, che hanno anticipato che l’imperatore Naruhito (contrario ai Giochi a causa della pandemia), non userà la parola “festa” nel suo discorso di apertura.
Al momento le persone accreditate ai Giochi olimpici che risultano positive al Covid sono 91. Un’Olimpiade che in un modo o nell’altro sarà sicuramente ricordata!
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