La parola prevenzione è sulla bocca di tutti ma nessuno l’applica.
La dimostrazione più evidente è stato l’incendio, sviluppato lunedì 2 agosto a Serrone che ha trovato facile esca nelle sterpaglie disseminate lungo lo Scalambra.
A spegnere il rogo sono intervenuti prontamente, i Vigili del Fuoco del distaccamento di Fiuggi, i volontari della Protezione Civile di Serrone e dei Comuni limitrofi, un elicottero e un aereo Canadair.
Da queste colonne si lancia un appello affinchè i volontari delle Associazioni ambientalistiche si attivino sin da subito in un’opera di prevenzione segnalando alle Autorità competenti le zone più a rischio incendi.
Oltretutto questa prevenzione significherebbe la salvaguardia del patrimonio boschivo, così necessario all’ambiente.
Rami e foglie abbondanti sul terreno possono offrire esca, d’estate, allo sviluppo d’incendi dannosissimi non solo per l’uomo ma per tutto il sistema ecologico forestale.
Se la montagna piange non di certo ridono la collina e la pianura, dove simili problemi potrebbero sorgere per le sterpaglie che si sono accumulate ai bordi delle strade provinciali e nei terreni abbandonati.
Infatti negli ultimi anni la coscienza civica ha approfondito sempre di più, ma non sempre meglio, i problemi relativi alla tutela ambientale e, più precisamente, alla salvaguardia di ogni forma di equilibrio ecologico.
Purtroppo in vaste sacche della popolazione “l’habitat” è ancora una conquista da effettuare. Ovunque si notano terreni abbondanti con tanto di sterpaglia a confine delle abitazioni.
A questo stato di cose le Amministrazioni, gli Enti preposti hanno cercato di ovviare sfornando nei periodi estivi una serie di divieti, ordinanze, slogans, tra cui il divieto di accendere fuochi.
Viene da chiedersi se un simile provvedimento aiuti davvero la buona causa dell’ecologia. Così come si configura, la situazione di tali terreni non potrà che presentarsi come il migliore rifugio per rettili di ogni tipo, senza parlare delle centuplicate possibilità di incendio (con cicche, fiammiferi ed autocombustioni).
I ritmi della manutenzione non dovrebbero essere scanditi da periodiche ordinanze perchè, la manutenzione è affare di ogni giorno e va espletata in stagioni previlegiate.
In questo campo la prevenzione gioca un ruolo fondamentale, perchè una cicca accesa potrà purtroppo sempre fuggire dalla mano di qualcuno, ma l’importante è che la miccia non trovi carburante per consumare un disastro ecologico.
E’ arrivato il momento che gli Enti preposti attivino un buon sistema di prevenzione, onde evitare danni ecologici.
E che dire di una Cooperativa di Servizi?
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Giorgio Alessandro Pacetti
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