L’amministrazione comunale di Trevi nel Lazio è stata giudicata colpevole di comportamento antisindacale dal giudice, Rossella Giusi Pastore. Il ricorso è stato inoltrato da Csa regioni autonomie locali segreteria provinciale di Frosinone alla guida di Paolo Pandolfi. I legali rappresentanti del sindacato, Giuliano Risi e Paolo Ricci hanno presentato istanza al tribunale che ha accolto le loro ragioni.
Nel dispositivo del giudice, del 14 agosto scorso, è scritto: “L’aver escluso l’organizzazione sindacale ricorrente dagli incontri, dai colloqui e dalle trattative finalizzate alla stesura del regolamento comunale per la costituzione e la ripartizione del fondo incentivi per le funzioni tecniche ex art. 113 Dgl 50/2016 in materia di contrattazione collettiva decentrata”.
In conseguenza a quanto sancito dal giudice “Ordina al Comune di rimuovere ogni effetto della censura condotta, eliminando tutti gli atti ed i provvedimenti medio tempore adottati, connessi con il comportamento antisindacale oggetto di causa”.
Il giudice Pastore ha inoltre condannato il Comune di Trevi nel Lazio al “pagamento delle spese di lite in favore di parte ricorrente che liquida in 1.800 euro, oltre Iva, Cpa e spese generali, come da legge.