Noto, città barocca. Una città che trasuda di arte ad ogni angolo, che nutre i turisti e si nutre di turismo.
Proprio per questo, sono molte le iniziative artistiche che vengono intraprese, per arricchire il già consolidato panorama culturale.
Iniziative che però non sempre piacciono a tutti. Un cittadino, si è lamentato dei bronzi esposti davanti alla cattedrale.
Alessandro Gambino, ha espresso tutto il suo sconcerto, definendoli addirittura “sconci”. Lo sdegno dell’uomo è stato tale che ha inviato numerose mail di protesta, alla prefettura, alle testate giornalistiche, persino al Vaticano e a papa Francesco.
Il testo riporta:
Al vescovo di noto, Al Santo Padre Francesco, A Papa Benedetto e al prefetto di noto.
Buon Giorno, sono Alessandro gambino e vi scrivo per rappresentarvi un mio sconcerto difronte a quello che ho visto a noto presso la cattedrale.
In data 10 Agosto mi trovavo a passeggiare a noto per far visitare a dei miei amici della basilicata le bellezze di noto e arrivato in zona cattedrale ho visto lo scempio: DEI BRONZI che non solo deturpavano la bellezza della facciata (unica al mondo) ma anche blasfemi perchè nudi in entrambi i sessi davanti o meglio in prossimità dell’ingresso della cattedrale.
Per me è stata una vergogna quello che ho visto, ci siamo non solo trovati a non poter fotografare la bella facciata ma anche a percepire il non rispetto del luogo sacro che rappresenta la cattedrale.
CHIEDO LO SPOSTAMENTO URGENTE DI TALE BRONZI che sicuramente in altre collocazioni possono rappresentare meglio la loro bellezza ( se mai ne avessero una) lasciando lo spazio antistante la chiesa libero per poter ammirare la bellezza della facciata della cattedrale per i turisti, mentre per i religiosi il rispetto del luogo sacro presso cui ci si attinge ad entrare.
Tanto e dovuto da Cittadino e Cristiano
Il commento del Direttore
Il nostro Direttore Responsabile, Francesco Digiorgio, esperto di arte, ha voluto dare spazio alla lamentela, ma anche replicare.
Onestamente non trovo nulla di scandaloso nei bronzi. Si tratta di sculture moderne, ma che replicano lo stile antico. L’esposizione degli organi genitali è artistica, e nuoce solo a chi vuole vederci malizia. Sono certo che un cristiano consolidato, come il sig. Gambino difficilmente potrebbe essere traviato da queste nudità, e chi come lui.
Se vogliamo dirla tutta, molte opere che sono state inserite nel culto cattolico presentano nudità. Che vogliamo fare, mettiamo le mutande al David di Firenze?
Qualcosa di simile è stato fatto nel 1564, coprendo le nudità degli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina. Dobbiamo quindi tornare indietro di 500 anni?
Si reputi fortunato il sig. Gambino, che non siano state messe quelle orrende “sculture” colorate, che rappresentano lumache, uccelli e lucertole. Furono installate a Reggio Calabria ed alla Reggia di Caserta. Quelle si che erano un pugno nell’occhio!