Cronaca

Nuova vita inizia per i profughi Afghani, prima tappa Sigonella

Operazione “Allies Refuges”: il percorso per gli afghani che sono partiti da Kabul per sfuggire ai talebani comincia da Sigonella, dove a scaglioni di 125 persone alla volta vengono trasferiti all’aeroporto Usa di Philadelphia.
I gruppi di civili che negli ultimi 20 anni hanno collaborato in Afghanistan con i militari, sono accolti nei Boeing 737 della linea civile “American”. Per loro sarebbe stata una condizione di forte rischio la permanenza nel Paese dopo l’arrivo dei talebani e soprattutto per le infiltrazioni dell’Isis K.

Il trasferimento da Kabul denominato operazione “Allies Refuge” è iniziato 10 giorni fa parallelamente verso Sigonella e verso la Usaf, la base friulana di Aviano.

Come sono sistemati gli ospiti

Al momento a Sigonella ci sono 4 mila ospiti, moltissimi i minori. Sono tutti alloggiati in un enorme hangar attrezzato con letti e generi di prima necessità. Ci sono anche due grandi tende dove i rifugiati possono pregare ed effettuare le visite mediche.
Test anti-Covid per tutti e in caso di responso positivo scatta l’isolamento come prevede la normativa del nostro Paese.

Soddisfazione per l’organizzazione

Il comandante dell’aeroporto dell’aeronautica militare italiana di Sigonella, Howard Lee Rivera ha descritto questa come una “importante operazione con un grande apparato che sta funzionando benissimo”.
La base è naturalmente idonea all’accoglimento di un grande numero di persone.

Il contrammiraglio Scott Gray, comandante per la Marina Usa Regione Europa e Africa e Centrale dice: “vorremmo non farli partire, è una bella esperienza vedere la felicità negli occhi dei bambini”.
Il capitano di vascello Kevin Pickard, comandante della Nas Sigonella, spende parole di apprezzamento per gli uomini impegnati nell’operazione. Spiega inoltre che il grande sforzo di solidarietà non è solo dei militari ma delle tante famiglie e associazioni che hanno donato aiuti. Precisa che ci sono bambini che sono arrivati in condizioni igieniche precarie, con vestiti laceri e senza scarpe.

Foto: aeronautica.difesa.it

Redazione

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