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Trevi nel Lazio, la minoranza scrive al sindaco sulla questione rifiuti

Trevi nel Lazio. Non si fermano le polemiche sulla gestione dei rifiuti, anzi si sono maggiormente infuocate. Sono decine i cittadini e i villeggianti indignati, che hanno espresso il proprio disappunto sui social. Sia per la decisione di far pagare lo smaltimento degli ingombranti, sia perché molti non hanno ancora ricevuto i raccoglitori da maggio. Mese in cui è partita la raccolta differenziata.

A tal proposito, si è attivata la minoranza, rappresentata da Vincenzo Cecconi. Il consigliere attraverso la posta certificata ha inviato la seguente missiva al sindaco.

Riportiamo integralmente il testo:

Come tutti i nostri concittadini, residenti e proprietari di case, abbiamo appreso, anche noi con grande sorpresa, la decisione di introdurre il pagamento di un corrispettivo per lo smaltimento di rifiuti ingombranti e beni durevoli.

Si tratta di un provvedimento che, per la sua natura, per le modalità con cui viene proposto e per le conseguenze che può determinare, risulta inaccettabile, inopportuno e persino pericoloso.

Riteniamo, pertanto, come Gruppo Consiliare “Unione e Cambiamento”, doveroso condividere con tutta la maggioranza, con spirito sinceramente e prettamente collaborativo, alcune nostre riflessioni come di seguito riportate:

  1. Il provvedimento, evidentemente percepito, dai più, come una ingiusta imposizione, opinione diffusamente riscontrabile sui social e pienamente condivisa da questo stesso Gruppo, rischia di incentivare, e non poco, il fenomeno dell’abbandono incontrollato dei rifiuti, così che, oltre al danno economico per l’Ente, che dovrà comunque procedere, a sue spese, a periodiche bonifiche, il territorio ne riceverà un incalcolabile danno ambientale;

 

  1. La Delibera di Giunta Municipale n. 43 del 26/07/2021, con la quale sono stati introdotti i costi di smaltimento, presenta concreti dubbi di legittimità, atteso che non si comprende se trattasi di “Corrispettivi”, ovvero di Tariffe”. Infatti, se trattasi di corrispettivi, questi, dovrebbero esse già contenuti nel “Capitolato Speciale d’Appalto” in quanto, l’attività di ritiro degli ingombranti, è obbligo in capo alla ditta appaltante e non al comune, mentre, invece, se trattasi di tariffe, queste, come noto, ai sensi dell’art. 172, c. 1 lettera C, TUEL, dovevano essere state approvate in epoca antecedente il Bilancio di Previsione e costituire allegato obbligatorio allo stesso;

  1. Da ultimo, si vuole richiamare l’attenzione sul grave danno per il turismo e la vivibilità del paese. Il nostro Comune ricade in un’AREA INTERNA, ovverosia in uno di quei luoghi considerati ad alto rischio spopolamento ed in forte declino economico. Questa circostanza impone, a chi amministra, di porre in essere, unitamente alle SNAI (Strategie Nazionale Aree Interne), tutte quelle politiche necessarie per arrestare il fenomeno di emigrazione, avviare nuove iniziative per rivitalizzare le economie locali e, in ultimo, ma non per importanza, garantire i cosiddetti “DIRITTI DI CITTADINANZA”.
In questa ottica, imporre una nuova tassazione dopo che è stata introdotta anche l’ADDIZIONALE IRPEF, significa:

  1. a)indurre i residenti, e soprattutto le giovani coppie, ad abbandonare il paese, non riscontrando più nessuna oggettiva e tangibile convenienza a restare;
  2. b)uccidere il turismo residenziale, con particolare riferimento agli Altipiani di Arcinazzo, i cui proprietari di case, già percependo il peso di una forte tassazione, si ritroveranno a sostenere ulteriori costi di gestione a fronte di pessimi servizi. Ma, a subirne le conseguenze potrebbe essere anche il turismo di ritorno, quello dei cosiddetti oriundi, i quali debbono sostenere pesanti costi per tutto l’anno, come del resto i proprietari di abitazione degli Altipiani, per usufruire delle stesse  solo per brevissimi periodi.

Alla luce di quanto appena rappresentato, auspicando pari sensibilità e pari interesse alla problematica. Per come è stata esposta, a tutela della coesione sociale, ma anche a favorire un clima di maggiore armonia.

Rivolgiamo un accorato appello al Sindaco di Trevi ed alla maggioranza tutta affinché accolgano il nostro invito a:

  • REVOCARE, immediatamente, LA DELIBERA DI G.M. N. 43 DEL 26/07/2021;
  • ISTITUIRE, anche a parziale modifica del contratto d’appalto, se necessario, IL CONFERIMENTO GRATUITO, A DOMICILIO, DEGLI INGOMBRANTI E DEI BENI DUREVOLI,  ATTIVABILE CON CHIAMATA DELL’UTENTE.

Si tratterebbe di semplici provvedimenti di buon senso, in perfetta linea con tutti gli altri comuni del circondario e, per quanto ne sappiamo, con la stragrande maggioranza dei comuni italiani.

Questo Gruppo resta comunque a disposizione per un confronto sereno e pacificonell’unico e prioritario interesse rappresentato dalla nostra comunità e dalle tante persone che, per amore del nostro territorio, o delle proprie origini, continuano ad onorarci della loro presenza, in Trevi come in Altipiani, nei periodi festivi e di vacanze e, non ultimo, per tutte quelle che, qui, hanno scelto di viverci, le quali, solo per questo, meritano ogni forma di rispetto e di sostegno.

Convinti di trovare piena comunione di intenti, restiamo in attesa di cortese quanto sollecito riscontro e, con l’occasione, inviamo i nostri più cordiali saluti.

Trevi nel Lazio 10.09.2021

Gruppo Unione e Cambiamento

Dott. Vincenzo Cecconi

Redazione

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