La scorsa settimana l’allarme lo aveva lanciato il ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. Aveva detto che malgrado lo scorso trimestre le bollette avessero avuto un aumento del 20%, per questo trimestre l’aumento sarebbe stato del 40%. Il ministro metteva in guardia sull’aumento delle bollette perché avrebbe avuto forti ripercussioni sull’economia delle famiglie, nonché per le imprese, invitando il governo a intervenire.
E’ chiaro che non è il governo a decidere i costi delle bollette di luce e gas, ma che questi siano di competenza dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (un’autorità amministrativa indipendente). E’ però vero che il governo può intervenire con una serie di misure per contenere aumenti relativi alle voci in bolletta.
Le prime indiscrezioni parlavano di taglio all’Iva per alleggerire il peso finale delle fatture di gas ed energia elettrica. A quanto pare invece il governo starebbe intervenendo più concretamente tagliando gli “oneri di sistema” che sono voci più penalizzanti degli stessi consumi. In poche parole ci sarebbe una modifica strutturale del metodo di calcolo delle bollette.
Con la voce oneri, si intendono indicare diverse categorie che possono essere in qualche modo alleggerite dallo Stato. Per esempio gli incentivi alle fonti rinnovabili o l’accisa per le Ferrovie dello Stato, le spese inerenti al bonus elettrico e la creazione di regimi tariffari speciali, gli incentivi per lo smantellamento del nucleare, le spese per ricerca e sviluppo.
Per questi interventi lo stanziamento del governo sale da 3 a 4 miliardi, andando ad evitare un aumento così forte per le bollette di luce e gas.
Il ministro ha spiegato che circa l’80% degli aumenti provengono dal gas. Il costo del gas sta infatti crescendo costantemente e naturalmente non vale per il solo nostro Paese, ma l’aumento è a livello mondiale. E’ il gas, la materia prima per produrre energia, ed ecco perché le bollette col prossimo trimestre subirebbero un aumento così significativo. Cingolani dice poi che l’intervento agli oneri di sistema era una cosa che comunque prima o dopo andava fatta.
Lo stanziamento di un ulteriore miliardo permetterà sicuramente un contenimento dell’aumento previsto. Le bollette non saranno di conseguenza più pesanti del 40%. Ora si dovrà vedere in che misura questo aumento sarà assorbito.
Inoltre col prossimo decreto le novità non si limiteranno all’intervento agli oneri, ma si andrà verso la tutela delle fasce più deboli. Nello specifico, parliamo di redditi sotto i 20 mila euro, a questi saranno riservati ulteriori sgravi.
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