Altipiani di Arcinazzo. Un sogno che si realizza? Erano gli anni ’90, quando la villa romana di Traiano venne trasformata in un polo museale. Ora c’è chi vuole continuare gli scavi.
I primi scavi archeologici risalgono alla seconda metà del settecento. Ma una vera campagna di scavi ebbe inizio nel dopoguerra, negli anni cinquanta del Novecento. Altri scavi si alternarono tra gli anni ’70-80 fino al 1999.
In realtà soltanto una piccola porzione della villa è stato riportato alla luce. I pezzi rinvenuti sono stati spartiti tra il piccolo Polo museale all’interno della villa e altri musei in Italia e nel mondo. Proprio lo scrivente di questo articolo, ha segnalato ai beni culturali qualche anno fa una testa di Marciana esposta al museo di Boston. Il reperto proveniente dalla villa di Traiano, dovrebbe essere recuperato e riportato al sito di origine.
Ma veniamo alla novità. Luca Marocchi, sindaco di Arcinazzo Romano, ha scritto una missiva a INVITALIA, con lo scopo di ottenere un incontro per la progettazione di nuovi scavi.
Ci sarebbero ben 5 ettari ancora seppelliti dal tempo. Secondo i rilevamenti georadar, ci sarebbe addirittura un anfiteatro da riportare alla luce.
La villa romana di Arcinazzo Romano potrebbe essere una “nuova Villa Adriana”. Non dimentichiamoci comunque che era la villa di un imperatore, tra i più grandi. È impensabile credere che non possa emergere un’enorme mole di reperti
Se gli scavi portassero un risultato soddisfacente, non solo sarebbe un colpaccio per Arcinazzo Romano e il suo flusso turistico, ma un vero dono per la cultura italiana a livello nazionale.
La nostra Redazione sostiene il progetto e si complimenta con il sindaco Luca Marocchi, giovane, ma intraprendente politico.