Trevi nel Lazio. Una brutta pagina, una tra le più brutte della storia trebana sta per chiudersi.
Il ponticello antico crollato in località Comunacque, che da 3 anni non è percorribile per motivi di sicurezza, sarà finalmente ripristinato.
Il ponte sarebbe crollato a causa di un intervento di manutenzione, oppure a causa delle piogge intense che interessarono la zona quel periodo. Non è mai stato ben chiarito chi sia il responsabile del crollo.
Ciò che è chiaro e che è stato chiaro fin da subito, la lungaggine burocratica che ha ferito ulteriormente il territorio e il comparto turistico. Attualmente i turisti che vogliono visitare le cascate di Trevi, devono avventurarsi lungo un ripidissimo sentiero, con il rischio di farsi male. Devono attraversare il fiume sopra dei tronchi d’albero, con il rischio di scivolare in acqua.
Giungono finalmente alle meravigliose cascate, per poi essere nauseati dall’incuria e dall’immondizia che caratterizzano il luogo. Cartelli sradicati, rifiuti abbandonati ovunque, vegetazione incolta sono il biglietto da visita per la zona archeologica. Una vergogna che la nostra testata ha denunciato più volte.
Quasi centomila euro per il ponte
Ora finalmente grazie a un finanziamento ottenuto dalla Regione Lazio per la messa in sicurezza di alcuni tratti del Cammino di San Benedetto, il ponte verrà restaurato. A disposizione del ponte sono stati stanziati ben 98mila euro. Una cifra di gran lunga superiore a quella preventivata all’inizio di 30.000 e quella preventivata successivamente di 60.000.
È finito il tempo delle scuse. Non ci può essere più un rimpallo di responsabilità. Non si può asserire che i fondi siano insufficienti. Il finanziamento è stato ottenuto dal Parco dei Monti Simbruini, sebbene sia innegabile il ruolo svolto dal Cammino di San Benedetto. Un percorso spirituale e naturalistico che coinvolge ogni anno migliaia di pellegrini e camminatori.
Auspichiamo anche, che quei fondi possano essere utilizzati per ridare dignità anche alle pertinenze della cascata e al sito archeologico, che come detto versano in condizioni pietose.