Barletta. Un ragazzo di soli 24 anni, Claudio La Sala, è deceduto a seguito di un alterco avuto con due soggetti noti per i loro atteggiamenti da bulli del paese.
La Sala che si trovava in un bar del centro, era stato avvicinato da uno dei due giovani di 20 anni. Il bullo pretendeva gli fosse offerto da bere. Al netto rifiuto di Claudio, che era un aspirante Carabiniere, si è scatenata la violenza dell’altro giovane e di un suo amico appena diciottenne. Spintoni, calci schiaffi, ed infine la pugnalata mortale all’addome.
Claudio è spirato in pochi minuti, assieme al suo sogno di servire lo Stato e l’Arma dei Carabinieri.
I due aggressori sono stati rintracciati nella notte tra il 29 e il 30 ottobre e condotti in carcere con l’accusa di concorso in omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Ad incastrarli oltre alle testimonianze dei presenti, anche le telecamere di sorveglianza del locale, che hanno ripreso le fasi del litigio. Il coltello sarebbe stato prelevato dal bancone del bar dal diciottenne, corso in aiuto dell’amico.
Dopo il colpo inferto, i due si sono dati alla fuga. Claudio veniva soccorso dagli altri avventori, ma la corsa in ospedale si è rivelata inutile. Claudio è deceduto all’alba di sabato.
Ci chiediamo come sia possibile, ancora oggi nel 2021, nonostante tutte le campagne di sensibilizzazione, che un ragazzo di appena 24 anni muoia sul selciato ammazzato a sangue freddo. Una tragedia figlia del degrado, e dell’eccessiva libertà concessa alle nuove generazioni. Giovani che spesso hanno alle spalle situazioni familiari difficili, giovani che non hanno ricevuto un’educazione volta al rispetto del prossimo. Giovani che non hanno conosciuto la disciplina che insegnava per esempio, la leva militare.
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