Il sacrosanto diritto di pensarla come si vuole è alla base della democrazia. Molto meno quello di imbrattare muri di un luogo sacro come il cimitero con scritte oltremodo assurde. Di tutto ciò, il paese caro a San Pio, deve “ringraziare” qualche “imbecillone” animato dallo spirito di protesta contro i vaccini, il governo, i medici e chissà cos’altro.
Si può contestare con intelligenza ma quando questa viene a mancare, l’azione contestatoria risulta solo una meschina e volgare attività da teppistelli. Sui muri del cimitero di San Giovanni Rotondo (Foggia), nella notte qualcuno ha scritto: “governo nazista”, “i vaccini uccidono”, “salvate i bambini”. E poi ancora: “medici con scudo penale, uguale a patente per omicidio colposo”. In basso c’è una specie di firma: “vivi”.
Il Comune del paese ha immediatamente provveduto a far ripulire i muri del cimitero. Il sindaco, Michele Crisetti, ha definito l’atto di questo imbrattamento inutile e volgare come un’offesa per tutti gli operatori sanitari e per la memoria di San Giovanni Rotondo.
Crisetti fa notare che un episodio simile, con scritte sui muri cimiteriali era accaduto lo scorso 27 ottobre a San Nicandro Garganico, sempre nella provincia di Foggia.