Oggi 6 dicembre si festeggia San Nicolò, ovvero la figura che ispirò il nostro Babbo Natale.
Nicola, vescovo greco, nacque a Pátara, oggi Turchia. Morì a Myra. Il Santo è venerato sia nella chiesa cristiana che quella ortodossa. Vuole tradizione che nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, porti i doni ai bambini.
In Italia, ma anche nel resto del mondo sono molte le città che tengono viva questa tradizione. A Molfetta giunge dal mare, a bordo di una motovedetta, i bambini lo accolgono al molo. A Lecco i bambini si svegliano con una mela rossa sul cuscino per commemorare il miracolo dei tre pomi d’oro. La leggenda narra che il vescovo donò tre mele rosse a dei bambini poveri, il giorno successivo diventarono d’oro massiccio. A Trieste, in Istria, in Val Gardena porta i doni. A Terlizzi oltre che i doni, i bambini ricevono anche dolci tradizionali.
Nella tradizione altoatesina, Nicola bussa alle case accompagnato da un angelo e dei diavoletti. Premia i bambini buoni o sgrida quelli cattivi.
Il vescovo è conosciuto anche come San Nicola da Bari, perché qui furono portate le sue reliquie ed è patrono protettore del capoluogo pugliese. Pellegrini da ogni parte della regione prendono parte alle celebrazioni del 6 dicembre.
Secondo la tradizione Nicola indossa il camice bianco (alba), la stola ed un mantello rosso. Questo ha ispirato la figura del “Santa Claus” inventato dalla Coca Cola nel 1931, che oggi conosciamo come Babbo Natale. Ma questa è un’altra storia …
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