L’imprenditore romano Massimo Ferrero, da San Vittore a Milano, dichiara al quotidiano Secolo XIX, di star bene seppure sia in carcere. E’ stato arrestato lunedì 6 dicembre dalla Guardia di finanza, insieme alla figlia Vanessa e altre persone, per un’inchiesta della procura di Paola (Cosenza). Le accuse sono per reati societari, bancarotta fraudolenta aggravata e false comunicazioni sociali.
Gli uomini della GdF hanno perquisito la sua casa di Roma, e dopo 14 ore hanno chiesto l’intervento di un fabbro per aprire la cassaforte.
I legali dell’imprenditore fanno sapere che sarebbero stati sequestrati 15.500 euro.
Ha raccontato: “ieri mi sono arrabbiato coi finanzieri”, spiegando che il motivo era perché gli hanno impedito di essere trasferito nella sua casa romana e assistere alla perquisizione. “Mi è uscito un fiotto di sangue dal naso, ho avuto un picco di pressione”, ha poi continuato il presidente dimissionario della Sampdoria.
Ferrero ha poi ricostruito il momento del suo arresto spiegando che era a Milano per fare compere e alle 7 del mattino sono arrivati per arrestarlo. “Dicono che potrei fuggire, è una follia, dove potrei andare?”, ha aggiunto.
Al quotidiano Il Tempo, ha dichiarato: “Se volevo, potevo far perdere le mie tracce quando stavo girando le puntate di Pechino Express. Ma se ho la Digos che mi segue da tempo e mi mettevano il braccialetto elettronico agli arresti domiciliari come potevo scappare?”.