La regista scomparsa a 93 anni era legata a Napoli, città a cui aveva dedicato tre film da lei firmati: “Pasqualino sette bellezze”, “Io speriamo che me la cavo” e “Ferdinando e Carolina”.
In questo periodo, prossimo alle festività natalizie, nominare Napoli vuol dire pensare alla strada di San Gregorio Armeno. La via nota per le sue statuette per il presepe.
Lina, proprio da un artista di questa via della città partenopea, aveva fatto realizzare il presepe per la sua casa romana. Si era rivolta a Genny Di Virgilio, del quale era cliente.
Ora che lei non c’è più, l’artista storico artigiano creatore di statuine ne ha creato una con le sue sembianze, e adesso Lina Wertmüller può essere una “pastorella”, accanto a Maradona, e prendere posto nel presepe.
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