Trevi nel Lazio. Un’altra doccia fredda per il comune ai confini del Lazio. L’ennesimo colpo inferto alla cittadinanza da una gestione che sembrerebbe non essere capace neanche di agevolare un servizio importante come quello della Guardia Medica. Almeno questo dice la minoranza di Unione e Cambiamento.
Precisiamo innanzitutto, che il Pronto soccorso più vicino si trova a quasi 18 km, a Subiaco. Che soprattutto in un periodo storico particolare come questo, ora più che mai bisognerebbe spendere tutte le energie per potenziare le strutture sanitarie.
L’amministrazione comunale di Trevi nel Lazio, attraverso la pagina Facebook (“privata” Ndr) dava comunicazione nei giorni scorsi di una limitazione del servizio di Guardia Medica. Sembrerebbe per una carenza dei dottori.
Dato che l’argomento ci sta particolarmente a cuore, dal momento che stiamo parlando di un servizio essenziale per il paese, abbiamo cercato di capire cosa stesse accadendo. Ha scritto in replica Unione e Cambiamento sulla propria pagina Facebook.
Secondo la minoranza, i motivi per cui i dottori eviterebbero Trevi nel Lazio come il covid, sarebbe da imputare a dei disservizi presenti nella struttura che li dovrebbe ospitare.
I medici, infatti, lamentano poca pulizia dei locali, riscaldamento malfunzionante e assenza di una linea internet, che non rende possibile rilasciare certificati, tranne per chi, armandosi di buona volontà, utilizza la connessione del proprio telefono. Continua il comunicato.
Unione e Cambiamento avrebbe portato le problematiche alla maggioranza, ricevendo risposte che non avrebbero portato a nessuna soluzione.
Tali problemi sono stati fatti presenti all’ Amministrazione, dalla quale sarebbero arrivate solo risposte seccate ed arroganti (vi lasciamo immaginare da parte di chi…), senza fornire alcuna soluzione.
Insomma, i medici, se possono, evitano di venire a Trevi a lavorare in condizioni disagiate. È questo che, nella sostanza, sta accadendo in danno all’intera nostra comunità.
Riteniamo questo fatto gravissimo, poichè si sta mettendo a rischio l’esistenza della stessa guardia medica.
In un momento in cui ci sarebbe da lottare per avere più servizi ed assicurare la sopravvivenza di un paese che lentamente si va spopolando, la nostra Amministrazione si dimostra incapace di saper mantenere anche ciò che faticosamente altri prima di loro hanno ottenuto.
Come minoranza continueremo a monitorare la situazione e incalzeremo la maggioranza affinchè siano ripristinate, quanto prima, le condizioni per lo svolgimento di un servizio completo ed efficiente.
La salute non è un tema sul quale possono esserci cedimenti.
Come sempre la nostra Redazione offre diritto di replica all’amministrazione comunale di Trevi nel Lazio e alla maggioranza.
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