Come ogni anno, in procinto del Capodanno, le Forze dell’ordine procedono a sequestrare materiale pericoloso e illegale. Sono tanti che sfuggono alle rete della legalità ma in moltissimi casi i “botti” illegali sono fortunatamente intercettati prima di finire nelle mani di cittadini troppo disinvolti. Il triste rituale che segue la festa del 31 dicembre è per tutte le città, il ricorso ai pronto soccorsi, spessissimo proprio a causa di fuochi d’artificio difettosi e di origine incerta.
Un 32enne aveva avviato una vendita di fuochi d’artificio e “botti” per Capodanno, sul lungomare Vittorio Emanuele di Taranto. La vendita di tale materiale è consentita solo ai negozi autorizzati e nel rispetto delle normative di legge.
Lo hanno scoperto gli agenti della sezione Falchi della squadra mobile. L’uomo aveva stoccato in un locale annesso alla propria abitazione un ingente quantitativo di materiale esplodente per un totale di 2 quintali e mezzo tra fuochi, botti, e materiali pirotecnici. Tutto il materiale sequestrato è stato inviato al Nucleo Artificieri che provvederà alla distruzione.
E’ immediatamente scattata la denuncia a carico del 32enne, per la detenzione e la vendita illegale di materiale esplodente.
Ancora più consistente il quantitativo dei botti illegali sequestrati a Pescara, otto quintali e circa 25 mila articoli pirotecnici non di libera vendita.
Gli artificieri e le unità cinofile hanno scoperto il materiale in alcuni magazzini e punti vendita e presso i depositi di stoccaggio. I controlli sono stati effettuati con l’aiuto dei cani anti-esplosivo e con gli scanner a raggi X in dotazione agli artificieri.
La perizia tecnica ha evidenziato la presenza di fuochi artificiali ad alto rischio il cui uso è riservato a persone con conoscenze specialistiche e muniti di licenza.
Sono 3 tonnellate e mezzo i fuochi d’artificio non a norma sequestrati a Angri (Salerno). Rinvenuti più di 4.000 fuochi pirotecnici e ordigni di varie dimensioni in un locale adibito a magazzino, senza sistemi di sicurezza e senza alcuna autorizzazione. C’erano candelotti e bombe carta di origine asiatica, prodotti artificialmente, e in diversi casi, erano accoppiati tra loro per produrre un “botto” più grande. La Guardia di finanza ha sequestrato oltre 4.200 manufatti che sul mercato sarebbero valsi 200 mila euro.
Una donna ha dichiarato di essere la sola responsabile della vicenda. Per lei la denuncia per violazioni alla pubblica sicurezza e ora rischia fino a tre anni di reclusione e una multa fino a 100 mila euro.
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