L’associazione dei Medici di Famiglia per l’Ambiente della provincia di Frosinone, pubblica il rapporto sulla qualità dell’aria nel mese di dicembre 2021. I rilevamenti sono riferiti ai maggiori centri della provincia.
Per l’analisi vengono considerati i valori delle PM2,5 delle PM10 e delle PM1 rilevate dalle centraline del sistema Ancler.
Il riferimento è al valore del PM2,5, piuttosto che al PM10, perché il PM2,5 è correlato con maggior precisione all’insorgenza delle malattie e dalla mortalità. La
capacità patogenetica del PM2,5 è concentrazione dipendente.
Più sono alti i valori, maggiore il rischio di malattie gravi e di morti premature. Secondo la normativa per le PM2,5 il valore limite ammesso in Europa è di 25 mcg/m3 quale media annua, di 10 mcg/m3 per l’OMS.
Nel mese di dicembre 2020 Frosinone (nella parte alta della città), ha presentato la condizione migliore rispetto a tutti i comuni della provincia con quasi il 50% del periodo con concentrazioni inferiori a 25mcg/m3.
Nella parte bassa della città invece, le concentrazioni sono nei limiti di media per il 15% del tempo alla Stazione, e per il 20% a Madonna della Neve. Mentre per il 33% del tempo alla Stazione e per il 42% a Madonna della Neve, i valori sono oltre tre volte il limite.
Ad Anagni i valori peggiori si registrano ad Osteria della Fontana con periodi del 20% entro il limite, del 23% oltre il doppio del limite e del 27% oltre tre volte la media ammessa.
A Sora il 30% del tempo entro il limite, il 15% oltre il doppio, il 30% con valori tre volte l’ammesso.
Cassino presenta i dati peggiori rispetto tutti gli altri comuni. Solo il 12% del tempo del mese nei valori limiti, il 20% del tempo oltre il doppio ed il 47% di dicembre con esposizione a concentrazioni superiori tre volte il limite della media ammessa.
Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando la condizione peggiore era relativa ai rilievi di Frosinone, ora è registrata a Cassino. Frosinone, per la parte bassa della città (quella più inquinata), ha presentato un peggioramento contenuto ed in linea con i valori dell’anno precedente. Invece per Cassino l’esposizione a periodi di tempo con concentrazioni oltre tre volte la norma è aumentata
dal 36% al 47%. Il periodo con concentrazioni entro la media di 25 mcg/m3 si è invece ridotto dal 31% al 12%.
Nel rapporto, l’Associazione dei Medici giudica estremamente preoccupante questo peggioramento delle condizioni. Spiega il testo che si deve riconoscere alle PM2,5 “una capacità patogenetica drammatica, in grado di colpire ogni apparato con un determinismo inesorabile per le malattie più gravi”.
I Medici di Famiglia per l’Ambiente evidenziano come i numeri siano preoccupanti per Cassino e per Frosinone e che malgrado ciò, persiste la volontà di chi in tali contesti progetta e persegue l’insediamento di un biodigestore per il trattamento di 50 mila tonnellate di rifiuti nella città di Frosinone. E la realizzazione di una quarta linea dell’inceneritore di San Vittore. Precisando appunto che tale località è sita a pochi chilometri dal centro di Cassino.
Nei grafici riportati i colori indicano la concentrazione secondo la legenda in basso a sinistra. Più sono scuri, più sono in alto e più sono pericolosi. All’interno delle aree colorate è riportata la percentuale del tempo di esposizione a quella concentrazione durante tutto il periodo di riferimento. Nella parte bassa, in tabella, il numero assoluto delle ore di esposizione alla concentrazione corrispondente alla linea.
Le concentrazioni più elevate e maggiormente persistenti, come si evince dalla disposizione dei colori del grafico e dalle percentuali riportate, si registrano a Cassino ed a Frosinone Scalo (Pietrobono).
Il report è firmato dal Dott. Giovambattista Martino – coordinatore dell’Associazione dei Medici di Famiglia per l’Ambiente.
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