Correva l’anno 1915, il giorno 13, ore 7,48, del mese di gennaio, quando un devastante sisma rase al suolo la città di Avezzano. Colpì l’intera area della Marsica e parte del Lazio Meridionale in particolar modo le cittadine di Sora, di Isola Liri e di Castelliri.
Dopo soli sei anni dal terremoto di Messina, avvenuto il 28 dicembre 1908, l’Italia tornò ad essere funestata da un altro violentissimo sisma. Quello che colpì la Marsica: causando più di 30.000 vittime su un totale di 120.000 persone residenti nelle aree disastrate.
Due furono le scosse, la prima alle ore 07:48 e la seconda alle 07:53. Il sisma fu preceduto da un’attività sismica a sciame di bassa magnitudo della durata di svariate settimane.
A Piglio il terremoto, non fece alcuna vittima, ma aveva reso inagibile quasi tutti i luoghi di culto. I quali rimasero chiusi fino al 1934, anno in cui l’Impresa Filippo Pacetti di Albano Laziale, sollecitato da Mons. Attilio Adinolfi, Vescovo della Diocesi di Anagni, riuscì a rendere agibile non solo la Collegiata Santa Maria Assunta ma anche tutte le altre chiese e il Santuario della Madonna delle Rose. Si svolsero lavori di consolidamento e di manutenzione inserendo le catene tra una colonna all’altra.
L’unica chiesa agibile era quella di San Nicola, sita nel Rione Arringo, che rimase aperta al culto per tutte le funzioni religiose.
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Giorgio Alessandro Pacetti
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