Neuralink, la società di impianti cerebrali fondata da Elon Musk, sarebbe pronta a impiantare un microchip nel cervello dell’uomo.
Aveva già ottenuto un buon successo coi test su maiali e macachi nell’ambito di questa ricerca.
La società (da molti ritenuta misteriosa) ha pubblicato un annuncio di lavoro per il direttore degli studi clinici. Questo potrebbe significare che stia pianificando il primo tentativo di intervento su un essere umano a cui istallare l’interfaccia cerebrale ad alta larghezza di banda.
L’obiettivo di Neuralink è tentare di dare ad un paziente paralizzato, il controllo cerebrale tramite il mouse del computer, per cliccare, scorrere e forse anche digitare. Un ingegnere aveva dichiarato a Ieee Spectrum, la rivista dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers, che l’intento era di superare l’attuale record di digitazione cerebrale. Quel record al momento appartiene a Dennis DeGray, un uomo paralizzato di cui ha parlato lo scorso anno Mit Technology Review, che riesce a digitare 18 parole al minuto grazie ad un impianto cerebrale sviluppato da BrainGate, un consorzio di ricercatori accademici.
Innovazioni che aprono le porte ad una ricerca medico-scientifica-tecnologica che tuttavia si prestano ad inquietanti timori. E’ parere diffuso infatti che i chip nel cervello siano la testa d’ariete per il controllo della popolazione, ma questa è fantascienza, almeno per ora.