Editoriale

Ecco perché l’Ucraina sarà “il Vietnam” della Russia

La guerra in Ucraina non sta andando come Putin aveva sperato.

Il presidente russo aveva ipotizzato una invasione breve che non sarebbe durata più di due settimane. I sondaggi invece dicono che la guerra potrebbe andare avanti per anni, soprattutto se ci fosse il coinvolgimento di altre nazioni.

La determinazione del popolo ucraino

Gli ucraini si sono dimostrati essere un osso duro. D’altronde i veterani dell’Ucraina hanno fatto parte dell’ex Unione Sovietica, hanno la stessa tenacia e lo stesso addestramento dei russi. I giovani invece non sono da meno, avendo sempre vissuto con lo spettro della guerra alle porte.

Nonostante il menefreghismo della NATO, che militarmente non è ancora intervenuta, gli ucraini non si sono demoralizzati e hanno fatto uso di un enorme senso di patriottismo.

Tutti combattono, tutti vogliono fare la loro parte. Coloro che non fuggono sono nelle strade, si nascondono nelle palazzine sventrate oppure nei rifugi sotterranei. Costruiscono bombe incendiarie con benzina, polistirolo e bottiglie di vetro. Combattono con armi leggere distribuite nel governo.

I costi della guerra

L’esercito Russo non ha potuto dispiegare completamente tutte le sue forze, sia per mantenere una difesa all’interno della propria nazione, sia per ragioni logistiche. Putin si è trovato a fronteggiare 225000 soldati regolari ucraini, oltre a tutte le riserve arruolate in emergenza successivamente.

Ed anche se i russi dispongono di circa 20.000 carri armati, gli ucraini comunque, ne avevano circa 1000. Sono molti i carri armati russi abbandonati per svariate ragioni. Guasti meccanici impossibili da riparare, carri che finiscono impantanati oppure semplicemente distrutti dalla difesa ucraina. Si combatte persino dai balconi delle case lanciando le bottiglie incendiarie al passaggio delle colonne militari.

 

I russi stanno lasciando sul campo prezioso e costoso equipaggiamento. Hanno perso anche diversi aerei ed elicotteri. Molti russi sono caduti in combattimento e molti altri sono stati fatti prigionieri. Per il momento non si hanno stime ufficiali, ma il prezzo pagato è molto caro.

I russi stanno anche finendo le scorte ed i viveri. Stanno girando dei video in cui sono costretti a saccheggiare i supermercati.

Le sanzioni e la propaganda mediatica

Anche la propaganda mediatica sta facendo un ottimo lavoro. La guerra nell’epoca degli smartphone incide molto sull’opinione pubblica. Vengono costantemente divulgati video e foto della disfatta russa.

Diversi paesi hanno aderito alla no fly zone per gli aerei della flotta civile russa. Le sanzioni stanno facendo crollare a picco la borsa e l’economia della Russia traballa. In Russia è corsa ai bancomat in queste ore per ritirare i rubli.

Moltissime le restrizioni verso la Russia, anche in campo sportivo. Sono decine gli eventi internazionali annullati con una grande perdita di immagine.

Ecco perché l’Ucraina sarà il nuovo “Vietnam” della Russia, oppure il nuovo Afghanistan. Probabilmente realizzeranno una vittoria di Pirro. A meno che la NATO non intervenga, i russi conquisteranno l’Ucraina a caro prezzo e versando molto sangue da ambedue le parti.

Francesco Digiorgio

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