Lo riporta The Guardian, anche Meta Platform, Facebook, si inserisce nel quadro delle sanzioni alla Russia. La casa madre del social più famoso al mondo applica restrizioni alle richieste di pubblicità che provengono dai media russi. Impedisce così di trarre profitto dalle inserzioni sulla piattaforma sociale, e questo veto vale in ogni parte del mondo.
Nathaniel Gleicher, il responsabile della politica di sicurezza di Meta, oggi ha dichiarato ufficialmente: “questi cambiamenti sono già introdotti e proseguiranno nel fine settimana”.
Putin, con la sua intransigenza sta provocando alla Russia, già in pochi giorni, un salasso economico. Non soltanto diretto ma anche indiretto per le tante esclusioni che il resto del mondo sta applicando. Questo il parere di alcuni osservatori che ipotizzano inoltre, che tra spese militari, esclusioni da manifestazioni e sanzioni dirette, la Russia dovrà fare i conti con il dopo-Ucraina. E questa flessione economica finirà inevitabilmente col gravare sui cittadini. Intanto crescono numericamente le città e i russi che si uniscono al coro di “no alla guerra”, parallelamente crescono anche gli arresti che in una giornata sono passati dai circa 3000 a 4500.