Esattamente ventisei anni fa, (1996), è stato costituito presso lo studio notarile di Angelo Salvi, il “Centro Musicale Culturale Benedetto da Piglio”.
Sette furono i Soci fondatori nelle persone di: Giorgio Alessandro Pacetti, Manfredi Berucci, Costantino Minzoni, Domenico Tagliente, Dora Proia e gli ex parroci di Piglio don Bruno Durante e P. Michele Marinotti.
La figura e l’opera di Benedetto De Pileo sono state oggetto nel 1965 di una tesi di laurea in letteratura umanistica difesa presso l’Università di Roma dalla prof.ssa Paola Sarandrea, matricola 26233.
Grazie proprio alla Sarandrea i pigliesi hanno potuto conoscere la storia di questo grande umanista del ‘400. Ultimo feudatario di Piglio, ignorato da tutti e per il quale altrimenti come per il Carneade di manzoniana memoria i pigliesi non avrebbero potuto altro che chiedersi: “Chi era costui”?
Nel 1410 viene chiamato nella curia romana come scrittore apostolico. Con tale incarico si reca a Costanza in Germania per seguirne il Concilio che avrebbe posto fine allo scisma dell’occidente. Qui Benedetto sperimenta una prigionia quanto mai feconda perchè in tale occasione comporrà il suo più famoso scritto “Libellus Penarum” dove elogia il Piglio in un centinaio di deliziosissimi versi.
La morte lo colse nel 1423.il suo corpo venne seppellito nell’antica chiesa (ora distrutta) di San Lorenzo a Piglio così come aveva detto in vita .
+ B. De Pileo MCCCCXXIII
Qua Potui Vivens Sublimia Semper Amavi
Hac Igitur Moriens Iussi Me Sede Locari.
Ecco il perchè i soci fondatori del Centro Culturale di Piglio Giorgio Alessandro Pacetti, Costantino Mizzoni, Domenico Tagliente, Manfredi Berucci, Dora Proia, Giovanbattista Marinotti e Bruno Durante, (questi ultimi due religiosi), intitolando il Centro Culturale a questo grande uomo, hanno voluto smentire finalmente il detto “Nemo Profeta in Patria“!.
Comunicato stampa
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