Subiaco. Le due stele poste a memoria di Mauro Cignitti e Giulio Valente lungo la passeggiata dell’Aniene, versano in condizioni disastrose.
Se Valente fu vittima dei fascisti, Cignitti perì sotto le bombe alleate dei liberatori. Due assassini diversi, un destino ed un luogo di morte comune.
Le due stele si trovano a pochi metri di distanza l’una dall’altra, a ricordare il punto dove caddero.
Oggi però questi due monumenti funerari sono ridotti in condizioni indecenti. Il muschio le ha insozzate, versano in stato di totale abbandono. Non un fiore, non una candela.
Speriamo che la nuova amministrazione, letto il nostro articolo possa porre in atto immediati provvedimenti.
L’attacco fu eseguito per colpire la colonna tedesca in ritirata, ma coinvolse due terzi della città . L’antica Subiaco venne sbriciolata nell’orgoglio assieme ai suoi storici edifici.
I primi attacchi erano iniziati il 13 marzo con mitragliamenti a Cagnano e il 16 aprile con un raid in località S. Angelo, mentre il 14 maggio fu mitragliata la via camionabile tra Affile e Subiaco, altre bombe colpirono Madonna della Pace. Il 21 maggio fu la volta del ponte di S. Mauro, per tagliare i collegamenti, il giorno successivo un altro carico di morte venne sganciato nuovamente su S. Angelo e Madonna della Pace.
Erano le avvisaglie di quanto stava per accadere. Il 23 maggio i bombardieri attaccarono e distrussero l’ospedale militare di Santa Scolastica. Ricovero che ben era segnalato dalla croce rossa sul tetto come si usava per evitare tali edifici venissero bombardati. Un crimine d’odio e d’invidia verso le bellezze artistiche italiane, una vendetta stupida e crudele. Purtroppo si replicò anche in altre città del nostro paese.
Dopo il cruento bombardamento del 25 maggio, in cui gran parte di Subiaco venne rasa al suolo, gli aerei non si fermarono e continuarono il giorno successivo attaccando il centro urbano. Il 27 maggio su zone periferiche. Di nuovo il centro venne preso di mira il 28 maggio. Il giorno successivo sopraggiunsero aerei ricognitori a mitragliare le macerie: era stata decretata la fine della città.
C’è da dire che il 26 maggio venne trovato morto un soldato tedesco a Madonna della Pace, ucciso probabilmente dalla resistenza. Per rappresaglia furono fucilati 15 civili dalle truppe germaniche.
Il 29 maggio la resistenza fece saltare il ponte di Cagnano, bloccando una autocolonna tedesca in fuga da Cassino, che venne bombardata per ben 13 ore alla “battaglia delle Cave” il giorno seguente.
Una breve pausa di un giorno per la città, forse per far credere che il peggio fosse passato. Ma il 1 giugno un altro forte bombardamento colpì il centro urbano di Subiaco, ripetuto il 2 giugno e stavolta fu l’ultimo.
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