A scuola ci hanno sempre insegnato che l’uso delle bombe nucleari su Hiroshima e Nagasaki fu determinante per mettere fine alla Seconda Guerra Mondiale. I giapponesi erano determinati a combattere ancora molto a lungo, e questo avrebbe potuto accendere nuovi focolai in altre parti del mondo.
In realtà l’uso delle bombe nucleari, fu uno dei crimini più aberranti della storia, di cui gli Stati Uniti da protagonisti si macchiarono. Utilizzarono Hiroshima e Nagasaki come “cavie” per sfoderare i muscoli davanti al mondo ed imporsi come prima potenza globale. Le bombe avevano un potenziale decisamente basso, rispetto agli ordigni di oggi, ma sufficiente a spazzare via due città e centinaia di migliaia di vite.
La “Little Boy”, la bomba di Hiroshima, aveva una potenza di 16 chilotoni, dunque solo 700 grammi dei 64,13 chilogrammi di uranio arricchito complessivamente contenuti nella bomba (pari all’1,1%) subirono la fissione nell’esplosione. Circa 80mila persone morirono all’istante, cancellate, incenerite. Moltissime altre morirono nei mesi successivi a causa di ferite e radiazioni. Poi nel corso degli anni nacquero molti bambini con malformazioni.
Ad aver sviluppato la bomba più potente conosciuta, è proprio la Russia (Ex Unione Sovietica), che nel 1961, realizzò e testò la Bomba Zar. L’ordigno che devastò tutto quello che c’era nel raggio di 35 km, sviluppò una potenza di 50 megatoni, pari a 3125 volte la bomba di Hiroshima. Per fare un esempio, se lanciata sul centro di Roma, la Capitale d’Italia verrebbe rasa al suolo con tutta la periferia e ondate di radiazioni raggiungerebbero con facilità gran parte del Lazio.
Ad oggi ad oltre 60 anni da quel test, non bisogna nemmeno osare immaginare i livelli di potenza che possono aver raggiunto le bombe moderne. Si stima che gli USA siano in possesso di 5500 bombe, la Russia 4500. Inoltre ci sarebbero 350 bombe cinesi, 215 nel Regno Unito, 300 in Francia, 80 in Israele, 150 in Pakistan, 140 in India e 10 in Nord Corea. Inoltre, una cinquantina delle bombe americane sarebbe stivato nelle basi di Ghedi ed Aviano, in Italia, secondo il piano di condivisione nucleare della NATO.
Partiamo dal presupposto che nessuno vuole vivere in un mondo devastato e contaminato. L’uso di anche soltanto una bomba nucleare in territorio europeo, porterebbe a gravissime conseguenze ambientali, che coinvolgerebbero anche la Russia. Molti russi, con la globalizzazione, si sono trasferiti in Europa. Hanno avviato attività commerciali e industriali. E’ decisamente improbabile che Putin decida di uccidere i suoi stessi connazionali.
Il lancio di un ordigno nucleare, causerebbe una immediata e dura risposta da parte della NATO, che potrebbe rispondere con una pioggia di missili nucleari. Allo stesso modo la Russia replicherebbe e nel giro di poche ore morirebbero 100 milioni di persone. Nei giorni e mesi successivi altri milioni di persone. Il mondo intero sarebbe condannato in ogni caso, per via delle scorie radioattive, dell’innalzamento della temperatura globale. Un altro fattore che potrebbe verificarsi, lo spostamento dell’asse terrestre.
Putin forse è pazzo, ma non sciocco. Non condannerebbe a morte i suoi connazionali, i suoi familiari. E’ consapevole che se anche sopravvivesse, sia lui che i suoi familiari verrebbero giustiziati dai sopravvissuti. Il fatto stesso che Putin tenga alla sua famiglia, lo dimostra il fatto che abbia mandato in “esilio” i propri figli in Svizzera, paese notoriamente neutrale.
Scatenare una guerra nucleare rischierebbe di far perdere il favore degli alleati alla Russia. La Cina ha già dimostrato di rimanere in fase di osservazione sulla questione Ucraina. Difficilmente si lascerebbero coinvolgere in un conflitto di distruzione massiva.
L’unico motivo per cui la Russia potrebbe decidere di lanciare un ordigno nucleare, sarebbe con l’impiego di una bomba tattica a bassissimo potenziale, per colpire una flotta navale ad esempio, un porto o una base militare. Ma a quel punto darebbe occasione alla Nato di poter fare altrettanto.
Le motivazioni per cui Europa ed USA non useranno bombe nucleari sono più o meno le stesse della Russia. L’Europa non vuole uno scontro con la Russia, sa bene che avrebbe un nemico a pochi passi da casa. Anche se i russi hanno dimostrato di essersi impantanati in Ucraina, sarebbero in grado di generare un conflitto lungo e feroce, che causerebbe centaia di migliaia di morti, se non milioni. L’armata di Mosca potrebbe riuscire a invadere fino ai Balcani e l’Italia potrebbe essere proprio uno dei primi obiettivi.
Il nostro paese infatti è strategicamente importante. Permetterebbe di avere il controllo del Mar Mediterraneo e sarebbe una testa di ponte ideale per invadere Francia e Germania. L’Italia sarebbe un luogo ideale dove rintanarsi, anche per la presenza di numerosi edifici storici ed artistici che potrebbero essere risparmiati dai bombardamenti. (Sebbene molti furono comunque danneggiati durante la Seconda Guerra Mondiale. Roma era comunque città aperta e subì pochissimi bombardamenti rispetto ad altre città italiane).
Gli Stati Uniti, a loro volta, oltre a non voler rischiare una mutua distruzione, sono consapevoli che l’uso di armi atomiche contro la Russia, sarebbe il casus belli per far entrare in guerra anche la Cina. Vi sarebbe inoltre il rischio, come nel caso della Russia di perdere il favore degli alleati.
Dopo 75 anni di pace e di conseguente globalizzazione, i popoli si sono abituati al benessere. Sono molte le manifestazioni di pace o di protesta che la Russia sta cercando di soffocare, mentre vengono liberamente espresse in Occidente. Nessuno sano di mente vuole affrontare una Terza Guerra Mondiale. Il conflitto, se uscirà dai confini dell’Ucraina, potrebbe estendersi verso Polonia e Romania. La guerra potrebbe avere le stesse dimensioni della Guerra di Corea (1950/1953).
Nella Guerra di Corea, Cina, Ex Unione Sovietica e Corea del Nord, si scontrarono con gli Stati Uniti ed una coalizione di paesi delle Nazioni Unite. Vi furono quasi 3 milioni di morti, ed il concreto rischio dell’uso di armi nucleari. Ma, se non furono impiegate in quell’occasione, dove i rapporti tra russi ed americani erano ancora più incrinati di oggi, ci permettiamo di dubitare che la guerra d’Ucraina sarà il fattore scatenante di una Guerra Atomica.
La Russia non ha possibilità di vincere, se non pagando un altissimo prezzo in vite umani, mezzi e devastando la propria economia. Saranno i russi stessi a destituire Putin, così come è accaduto nella maggiorparte delle dittature nel corso della storia.
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