Lavinia ha appena compiuto 5 anni, di questi gli ultimi 3 e mezzo li ha passati in stato vegetativo. Il 17 agosto del 2018 un’auto la investì nel piazzale dell’asilo nido “La Fattoria di Mamma Cocca” a Velletri. Alla prima udienza ai genitori è stato offerto un euro di risarcimento.
Lunedì, al tribunale di Velletri, è iniziato il processo. Sono imputate per i fatti del 17 agosto 2018, una mamma che guidava l’auto che investì la piccola e la maestra dell’asilo. La prima è accusata di lesioni colpose gravissime e la seconda di abbandono di minore.
I genitori di Lavinia, Massimo Montebove e Lara Liotta da tempo premono perché il processo si tenga in tempi brevi, perché si va incontro alla prescrizione. Hanno altri due bambini, Edoardo e Margherita.
Lunedì erano in aula ed hanno raccontato al giudice quello che è accaduto quel giorno. Il papà ha detto che ricevette una telefonata mentre era al lavoro dalla donna che aveva investito la figlia. Sentiva la maestra urlare e diceva che avevano investito Lavinia nel parcheggio. “Mi disse che respirava e che l’avevano portata in ospedale”, aggiunge Massimo Montebove. “Le ho chiesto come fosse successo e la maestra aveva spiegato che mentre metteva i piccoli in fila era stata distratta dalle urla di un bambino che si era incastrato un piede”, spiega ancora il papà di Lavinia.
Lavina era ferita gravemente e la mamma che l’aveva investita e la maestra la misero in macchina e la portarono subito all’ospedale di Velletri.
La legale della famiglia, Cristina Spagnolo ha precisato: “Abbiamo chiesto al nido e alla maestra gli estremi della compagnia assicuratrice, ma non abbiamo avuto riscontro. Nella prima udienza dibattimentale e stato proposto il risarcimento di un euro. L’offerta è stata ovviamente rifiutata. La famiglia Montebove ha ricevuto solo un parziale risarcimento della compagnia assicurativa della mamma che guidava l’auto che ha investito Lavinia.
I genitori hanno raccontato che alla fine dell’udienza la maestra si è avvicinata dicendo loro che gli vuole bene. Hanno aggiunto che questo bene non lo ha mai dimostrato finora e che fanno fatica a crederlo. Massimo e Lara hanno lasciato il tribunale sicuramente provati ma con la decisione del giudice di fissare le prossime due udienze in tempi brevi.
Montebove, poliziotto e sindacalista ha ammesso che non è stato facile in tribunale, ma che un primo risultato è arrivato, aggiungendo che non fosse affatto scontato. Poi ha espresso parole all’indirizzo della moglie dicendo che è orgoglioso di Lara che gli ha dato forza, infine ha ringraziato l’avvocato Cristina Spagnolo per il suo lavoro.