Difficilmente nelle guerre a perdere la vita sono i generali, non perché siano super soldati addestrati e dotati di invulnerabilità ma perché godono della condizione di privilegio conferita dal comando. Sono loro infatti che dispongono truppe e azioni militari sul campo, difficilmente però sono alla testa dei plotoni d’attacco ma “gestiscono” semmai le situazioni dalle retrovie. Ben protetti dal fuoco nemico.
Tanto per fare un esempio, l’unico generale dell’esercito Usa morto in guerra in tanti anni di conflitti è Harold Greene. Ucciso nel 2014 da un soldato afghano in un centro di addestramento britannico.
Nella guerra in Ucraina invece, le forze armate affermano di aver ucciso oltre 10 alti ufficiali russi. Tale affermazione è riportata dall’agenzia ucraina Unian, che cita il Dipartimento per le comunicazioni strategiche dell’Ufficio del Comandante in capo delle forze armate.
Al momento della pubblicazione dell’Unian tuttavia, i generali accertati uccisi in combattimento, erano ufficialmente sei.
L’agenzia Unian riporta i nomi dei generali rimasti uccisi nei combattimenti e cita: il generale Magomed Tushayev, comandante del 141° Reggimento Motorizzato della Rosguard. Vitaly Gerasimov, generale vice Comandante della 41° Armata del Distretto Militare Centrale. Il generale Andrei Kolesnikov, comandante della 29° Armata del Distretto militare orientale. Andriy Sukhovetsky, generale vice comandante sempre della 41ma armata del distretto militare centrale. Il generale Oleg Mityaev, comandante della 150a divisione di fucili a motore e il generale Andriy Mordvichev, comandante dell’8a armata generale delle guardie dell’esercito meridionale Quartiere.
Ieri è stato dato l’annuncio di un altro generale ucciso dalle forze armate dell’Ucraina. Si tratta di Andrey Palivy, di origini ucraine ma da sempre schierato con Mosca nella Marina russa. Sarebbe morto nei combattimenti vicino a Mariupol. Palivy era il più alto in grado nella Marina.
Facendo riferimento ai primi 20 giorni del conflitto russo-ucraino, il New York Times ha parlato di oltre settemila caduti nell’esercito russo. Un tributo di vite altissimo specie se paragonato al numero dei morti in guerre decisamente più lunghe. In 10 anni di operazioni militari in Afghanistan, ad esempio, le perdite nell’esercito russo sono stimate intorno ai 50 mila uomini. In questo caso invece si parla di meno di tre settimane di guerra. Al numero dei morti va poi aggiunto quello dei feriti che sono stimati tra i 14 e i 20 mila.
Una guerra quindi che sta costando alla Russia molte vite umane oltre che una disfatta sul piano economico.
Fonti ucraine rivelano che una speciale unità di intelligence operante sul campo, ha lo scopo di localizzare (ed eliminare) gli alti ufficiali russi coinvolti attivamente nelle azioni di guerra.
Alla base delle strategie di guerra c’è infatti l’obiettivo di “tagliare la testa” al nemico, poiché si troverebbe senza guida e più facilmente condurrebbe il resto della battaglia senza la guida del più esperto in campo.
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