Era stato lo stesso esercito tedesco che lo aveva spinto nel fiume per non farlo cadere nelle mani delle truppe USA. Come è testimoniato da una foto dell’epoca scattata da un aereo inglese. Negli anni le ricerche del semi-cingolato si sono avvicendate ma non hanno mai prodotto risultati. Il mezzo bellico era rimasto custodito nei fondali del Po.
Venerdì scorso però uno dei volontari del Museo della Seconda guerra mondiale ha deciso di recarsi sul Po per cercare tracce del mezzo, approfittando della secca dovuta alla mancanza di piogge, ed ha visto le lamiere spuntare dalla sabbia.
Sono stati necessari quasi due giorni per estrarre il semi-cingolato del peso di circa 7 tonnellate. Si tratta di un modello Sd.Kfz.11 ha spiegato il direttore del Museo, Simone Guidorzi. I lavori del recupero sono stati affidati alla Società Archeologica SAP dopo aver ottenuto il permesso della Soprintendenza di Mantova, Cremona e Lodi. Guidorzi ha raccontato: “abbiamo iniziato con pale e badili e poi è arrivato il supporto degli escavatori”. Ha poi spiegato che nel conflitto mondiale l’esercito tedesco ha abbandonato molti mezzi nella zona e molti sono stati recuperati. Questo invece era in acque profonde e anche se sapevamo che doveva esserci, non era mai stato individuato. Adesso sarà esposto anche lui nel Museo.
Foto: Simone Guidorzi
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