Attrice, cantante, conduttrice televisiva e ballerina belga naturalizzata italiana. Catherine Spaak è morta a 77 anni, dopo due anni dall’emorragia cerebrale che l’aveva colpita ne 2020. Poi ancora un secondo episodio a Sabaudia, mentre era in vacanza, la località che la lanciò con il film “La voglia matta”. Venne ricoverata all’ospedale romano San Camillo e dopo una ripresa che aveva fatto riaccendere le speranze, l’attrice si era aggravata nell’ultimo mese.
Tra i primi a commentare la sua scomparsa, il ministro Dario Franceschini che la ha definita un’attrice colta ed elegante. Colleghi e fans la salutano con parole di apprezzamento definendola: garbata, gentile, dotata di classe e fascino aristocratico. Tra i tanti, i commenti di Barbara D’Urso, Simona Ventura, Antonella Clerici, Rita Dalla Chiesa. Tutte con parole di grande apprezzamento e stima.
Debuttò sul grande schermo giovanissima con “Dolci inganni” di Alberto Lattuada, era il 1960 ed aveva appena 15 anni. Indimenticabili “La voglia matta” di Luciano Salce e “Il sorpasso” di Dino Risi. Recitò ne “La noia” (1963) di Damiano Damiani, “La bugiarda” (1964) di Luigi Comencini, “L’armata Brancaleone” (1966) di Mario Monicelli, “Adulterio all’italiana” (1966) di Pasquale Festa Campanile, “Febbre da cavallo” (1976) di Steno.
La Spaak si cimenta nel ruolo di conduttrice e dal 1985 al 1988 è alla guida della trasmissione Forum. Poi il suo grande successo televisivo con il talk-show Harem, che condurrà per 15 edizioni. Un talk nato proprio da una sua idea.
Aveva raccontato, in quella che poi sarebbe stata la sua ultima intervista, nell’ottobre del 2020, della sua malattia. “Ho avuto un’emorragia cerebrale”, Aveva detto. Poi raccontò che aveva perso la vista e che non riusciva a camminare. “Ora ne rido, bisogna prendere le cose con leggerezza. La malattia, il dolore non sono una vergogna”. Poi il ringraziamento ai medici e agli infermieri che l’attrice aveva definito “angeli”.
Ha raccontato più volte del dolore della figlia strappata dalle sue mani quando a 17 anni rimase incinta. Era proprio sul set de “La voglia matta” che conobbe Fabrizio Capucci (fratello dello stilista). Si innamorarono e lei rimase incinta ma lo scandalo la travolse, erano gli anni ’60 e lei era solo 17enne. I due si sposarono ma la Spaak non si trovò a suo agio in casa Capucci e prese la decisione di fuggire con la bambina. La arrestarono in seguito alla denuncia sporta dai Capucci e le tolsero la bambina che venne affidata alla nonna paterna. Il tribunale (con la mentalità dell’epoca) la giudicò “di dubbia moralità” essendo un’attrice. Non vide più la figlia, malgrado i tentativi di ricucire il rapporto.
Catherine Spaak si sposò altre 3 volte. Il matrimonio con Johnny Dorelli durò 15 anni e i due ebbero Gabriele. Sposò poi l’architetto Daniel Ray e poi ancora Vladimiro Tuselli un ex comandante di navi.
Foto: Twitter
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