È un allevatore abruzzese quello che ha lanciato la provocazione contro il caro gasolio: “marceremo su Roma con le nostre mucche” ha dichiarato al sito virtùquotidiane.it.
L’allevatore abruzzese Dino Rossi e portavoce dell’associazione per la cultura rurale (ACR). Ha minacciato di portare almeno 1000 mucche davanti a Montecitorio per manifestare con gli esseri umani secondo l’articolo 9 della Costituzione.
Se da una parte il gasolio normale ha già superato i €2 al litro, quello agricolo è arrivato a €1,60. 4 volte più di un litro di latte. E quanto un litro di vino sfuso di buona qualità.
Il timore degli allevatori è che il caro gasolio porti i terreni a rimanere incolti, di conseguenza sulle tavole degli italiani inizieranno a scarseggiare molti prodotti. Già la guerra in Ucraina ha fatto lievitare il prezzo dell’olio di semi che è prodotto in quelle zone in gran quantità.
Secondo Dino, il grano potrebbe arrivare a costare €100 al quintale. I costi di raccolta aumenteranno per via del caro gasolio e di conseguenza l’aumento seguirà tutta la filiera colpendo infine il consumatore finale.
La protesta potrebbe partire da Ofena, Pescasseroli e altri paesi limitrofi. L’intenzione è di condurre 1000 mucche lungo le strade, di conseguenza intasandole e raggiungere il centro di Roma.
“Visto che gli animali sono in Costituzione ed hanno parità di diritto come gli umani a manifestare, le prescrizioni le potete inviare alle mucche al fine di evitare incidenti stradali o evitare di smerdare troppo Roma”.
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