Trevi nel Lazio. Nuove ipotesi vengono avanzate riguardo l’intossicazione che ha coinvolto una cinquantina di turisti romani e ciociari. Un escursionista avrebbe notato della schiuma biancastra in località Comunacque. Si tratta dell’area archeologica dove si trova anche la Cascata di Trevi.
Schiuma che però potrebbe essere stata generata dai recenti lavori di ricostruzione del ponte? O semplicemente una formazione naturale dovuta alla presenza della vicina cascata?
Ad oggi non sarebbe ancora stato rilasciato di pubblico dominio l’esito delle analisi sui campioni prelevati dopo l’intossicazione di Ferragosto. Se alcune testate giornalistiche avevano attribuito la responsabilità al campeggio, di cui volutamente ancora oggi non riportiamo il nome, si potrebbe scoprire che in realtà il malessere potrebbe essere stato causato dal corso del fiume e non da una fontanella contaminata.
Come abbiamo già documentato il corso dell’Aniene è ricco di rifiuti. Inoltre il fiume è meta di bestiame allo stato brado e animali selvatici che vi si abbeverano. Il corso potrebbe essere stato contaminato da una carcassa o da feci. Ovviamente sono solo supposizioni, soltanto una indagine accurata potrà dirlo. Un’altra ipotesi infine imputa il disastro a una perdita della rete fognaria che sarebbe stata riparata durante questi giorni.
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